Roma, 26 feb. - Calano le denunce e si raffredda la corsa al rialzo dei costi assicurativi per chirurgia e ortopedia. Ma sul palcoscenico delle richieste di risarcimento entrano in scena nuove specialità (neurochirurgia, cardiochirurgia e oncologia) mentre esplodono i costi derivanti dai rischio connessi all'ostetricia. E il contenzioso legato alle infezioni diventa protagonista.
A tracciare il quadro aggiornato di trend e tendenze della copertura anti-errore nelle corsie della sanità pubblica è la quinta edizione della Medmal Claims Italia, realizzata dalla società di brokeraggio Marsh su un campione di 96 strutture di ricovero pubbliche.
Lo studio- completato a dicembre e presentato oggi a Milano- registra l'immancabile nuovo record del caro-polizze. Tra il 2011 e il 2012, infatti, i costi assicurativi sono cresciuti di un ulteriore 16- 17%: per far fronte al rischio d'errore gli ospedali pubblici hanno speso quasi 4mila euro a letto (3.948,66 euro contro i 3.409,97 del 2011, +15,80%) e circa 7mila euro a dottore (6.811,10 euro contro i 5.835,51 del 2011, +17,23%).
Una nuova esplosione di costi, insomma, che sposta a quota 105,05 euro il costo assicurativo di ciascun ricovero (contro i 90,82 euro del 2011, +15,66%) anche se lo studio- curato da Emanuele Patrini (Healthcare practice leader- Risk consulting- Marsh Spa)- evidenzia una complessiva diminuzione dei tassi di rischio che va dal 2 al 4%.
La realtà complessivamente monitorata a partire dal 2004 comprende 38.354 sinistri, per una media di 4.262 sinistri l'anno su quasi 2 milioni e mezzo di ricoveri gestiti da quasi 213mila operatori di cui 37.751 medici e 89.461 infermieri. Il costo complessivo dei sinistri denunciati nei 9 anni di analisi raggiunge quasi un miliardo e mezzo di euro, con un costo medio a sinistro di poco superiore ai 55mila euro.
Circa metà del costo totale dei sinistri proviene dal nord Italia (51,73%), ma il costo medio per sinistro più elevato si registra al centro dove il costo medio per sinistro supera i 60mila euro (contro i 52mila del nord e i 45mila del sud) e la spesa media per singolo ospedale supera abbondantemente i 3 milioni e mezzo (contro i 2 milioni del Nord e il milione scarso del sud). Come è tradizione i costi più elevati (52,9% per un totale di 782 milioni) sono a carico dei piccoli ospedali, ma i costi medi più sostanziosi affliggono ancora una volta gli ospedali materno-infantili con un costo medio a sinistro di 92mila euro.
Nell'area materno-infantile, del resto, si registra la più alta incidenza di quelli che lo studio classifica come "top claims", ovvero sinistri superiori a 500mila euro. Rappresentano solo l'1,7% del totale, ma assorbono il 38% dei costi e nelle corsie con mamme e bambini rappresentano il 5,11% del totale.
(Cds/ Dire)