Roma, 25 feb. - La Sanità pubblica dei Castelli è in emergenza continua. Manca il personale e diminuiscono i servizi. I sindacati invitano i dirigenti dell'Asl a dare risposte immediate, magari tagliando gli sprechi degli affitti inutili. I sindacati hanno, in via informale, già avuto un primo approccio con Fabrizio D'Alba, il giovane manager nominato direttore generale dell'Asl Rm H. Oggi a Velletri alle 16, invece, ci sarà l'atteso incontro con i sindaci. La discussione sarà molto animata perché la situazione è drammatica. I reparti di pronto soccorso sono quasi al collasso e in tutti gli ospedali c'è carenza di medici e di personale infermieristico. Senza contare che nella Asl esiste il problema di 500 lavoratori precari.
È di ieri la notizia che il direttore sanitario dell'ospedale di Velletri ha chiesto nuovi infermieri per non essere costretto a chiudere il reparto di Ortopedia che era già stato accorpato in estate, mentre al pronto soccorso dell'ospedale di Albano per far funzionare il nuovo triage ed il percorso per i malati traumatizzati gravi servono almeno due medici, due infermieri ed un portantino. "Non c'è più tanto tempo- dice Luca Biserna, segretario aziendale della Cisl- occorre un piano di riorganizzazione delle forze lavorative presenti sul campo che devono essere ridistribuite, prima di procedere a nuove assunzioni".
I sindacati hanno fatto notare che esiste anche un consistente spreco dei soldi pubblici. Solo nel distretto sanitario dei paesi dell'Appia si spendono 80 mila euro l'anno per pagare l'affitto di una struttura a piazza della Rotonda di Albano che ospita i servizi di neuropsichiatria per adulti ed infantile e la direzione del Dipartimento prevenzione, mentre 40 mila euro costa l'appartamento a Pavona, dove ci sono il centro vaccinale ed il consultorio e 30 mila euro l'anno si pagano per i locali di Genzano in cui ci sono il centro vaccinale e l'unità di psichiatria infantile. Insomma si spendono per affitti ingenti risorse pubbliche, mentre restano inutilizzati undicimila metri quadri dell'ospedale Spoleverini di Ariccia.
"È un vero spreco- dice Emilio Cianfanelli, sindaco di Ariccia- perché questi locali sono illuminati e riscaldati. Quando sarà costruito il nuovo ospedale dei Castelli allora i vecchi nosocomi saranno riconvertiti, ospitando sedi dipartimentali, ambulatori e servizi. Nel frattempo, però, si può decidere di ottimizzare".
L'accorpamento dei centri vaccinali in un unico posto, oltre al risparmio degli affitti potrebbe liberare il personale sanitario, rendendolo disponibile per i reparti ospedalieri e risolversi in altri guadagni con la costruzione di un unico centro prenotazione e servizi. "Resta, però- fa notare Nicola Marini, sindaco di Albano- il problema della distribuzione dei servizi sanitari essenziali sul territorio. Se arriverà dai dirigenti dell'Asl una proposta in tal senso dovrò difendere la mia città che non potrà essere svuotata dagli ambulatori".
Intanto il manager Fabrizio D'Alba ha già fatto intuire le sue intenzioni, visitando la Casa della salute di Rocca Priora, istituita dall'Asl cinque anni fa in collaborazione con il comune e con i medici di base. La Casa della salute, dove ci sono ambulatori, il primo soccorso, l'assistenza infermieristica e specialistica rappresenta un fiore all'occhiello dell'Asl ed un modello da imitare.
(Cds/ Dire)