Roma, 17 feb. - Se il vecchio studio medico con uno o due dottori sopravvive, la tendenza ad associarsi si afferma sempre più, come dimostra l'inchiesta sul Corriere della Sera di sabato 15 febbraio, nella rubrica Uso e consumo. Scelta supportata negli ultimi anni dalla Regione Lombardia, che prevede incentivi economici per i medici generici che decidono di raggrupparsi.
Incentivi per il personale di studio, come una segretaria, e un'infermiera. Salendo nel moderno e confortevole ambulatorio di medicina generale del gruppo Arcipelago di viale Lucania 6, per esempio, si viene accolti da due receptionist preparate e disponibili, che rispondono al telefono dalle 9 alle 19.30 (con orario continuato) dal lunedì al venerdì. Nel caso di una visita urgente, o una richiesta di un farmaco importante è poi sempre disponibile uno dei sette medici convenzionati del gruppo.
La differenza con lo studio medico generico guidato da un singolo medico è spiegata dalla dottoressa Mietta Venzi, 55 anni, referente di Arcipelago. "Con lo studio associato siamo passati dalla medicina di attesa a quella d'iniziativa: ci prendiamo dunque in carico malati cronici come ipertesi, diabetici, osteopatici, cardiopatici, respiratori". Tradotto in soldoni, non è più il paziente che si reca dal medico di fiducia, ma è il medico che si occupa di lui. Come? "Se un diabetico è stabile, ad esempio, non lo mando dal diabetologo", esemplifica la Venzi. "Sarà l'infermiera (figura preziosa dello studio associato) a chiamare il paziente e occuparsi del suo controllo dell'emoglobina glicale, oltre che di medicazioni, iniezioni, e vaccini antinfluenzali". La tendenza a prendersi carico del paziente si sta diffondendo da almeno cinque/sei anni. A Milano studi come Arcipelago non sono ancora così diffusi; forse si contano sulle dita di una mano.
Un altro modello di eccellenza è, ad esempio, quello del dottor Lauri di via Candiani 10 (Doctoralia; cinque medici associati, con infermiera). La recente legge 189/2012 (Balduzzi) in tema di aggregazioni funzionali territoriali e unità complesse di cure primarie prevede anche gruppi di medici più numerosi di Arcipelago e Doctorialia. Ma il problema alla loro effettiva diffusione sono la mancanza di risorse finanziarie adeguate. C'è un altro aspetto da rimarcare. Alcuni vantaggi e servizi offerti dall'associazionismo sono rilevabili anche nei singoli medici generici, purché siano in rete. Il che significa che se il nostro medico di fiducia non può riceverci per un'urgenza potrà farlo un altro della zona che ha la possibilità di consultare la nostra cartella online. "Ma al momento di scegliere il medico all'Asl queste informazioni non sono date", polemizza la Venzi. Insomma, non tutti i medici di famiglia sono uguali.
(Cds/ Dire)