Roma, 14 feb. - "La vicenda dei pronto soccorso è una delle cose che non funzionano nella sanità pubblica sulle quali stiamo mettendo le mani". Parte da qui Nicola Zingaretti, presidente della Regione per spiegare come sta affrontando uno dei nodi più complicati da sciogliere. L'intervista è stata rilasciata dal Governatore del Lazio al quotidiano 'La Repubblica'.
Presidente, il caos nei pronti soccorsi passa però anche dal problema turnover o no? "È vero, tanto che a dicembre abbiamo ribadito al Governo che il problema delle assunzioni resta uno dei più gravosi: otto anni fa il Lazio veniva commissariato e vincolato al piano rientro dei debiti. È un dato di fatto che contiene il blocco del turnover. Da allora abbiamo perso 7500 unità, questo ha prodotto aumento del precariato, esternalizzazione dei servizi e difficoltà a garantire gli interventi, ma c'è una novità".
Quale? "Abbiamo certificato al ministero dell'Economia e a quello della Salute che dal 2012 il Lazio è in regola con i parametri nazionali: al prossimo tavolo, quindi, chiederemo l'inizio della stabilizzazione dei precari e la ridiscussione del vincolo del blocco del turnover".
Lei parla di novità anche nei pronto soccorso, per i cittadini però le cose restano complicate...
"Non è sempre vero. Il dato sui tempi di attesa di ogni ambulanza, ad esempio, è migliorato: nei primi 15 giorni di gennaio in media i minuti di blocco per ambulanza erano 67, nei 15 giorni successivi sono scesi a 37. E nonostante il blocco del turnover a fine anno sono stati assunti 54 medici e abbiamo dato vita alle nuove direttive che stanno cominciando a produrre effetti".
E il piano di rientro a che punto è? "Ci poniamo l'obiettivo ambizioso, ma credibile, di portare a dicembre 2015 il Lazio ad avere un surplus di bilancio, questo potrebbe voler dire uscire dal commissariamento riacquistando un nuovo modello di difesa al diritto della salute. Ovviamente molto dipenderà dalla capacità dei nuovi direttori generali, ma altra novità che abbiamo introdotto è la regola d'ingaggio dei dg che prevede delle verifiche sui risultati dopo i primi 18 mesi: su 100 punti di media chi sarà sotto i 70 verrà ridiscusso".
Nella selezione dei dg le polemiche non sono mancate, però... "L'Italia è il Paese delle polemiche: tutti chiedono di cambiare e quando si cambia, rompendo conventicole e lobby, la polemica viene fuori sempre. Il dato è che noi abbiamo messo in campo un processo di selezione unico in Italia che ci ha permesso di cominciare a selezionare una squadra con un forte spirito di autonomia e libertà da qualsiasi condizionamento di gruppi di potere e correnti di partito; se qualcuno è infastidito da questa innovazione lo reputo un bel segnale".
Altro caso: le presunte fatturazioni gonfiate all'ospedale Israelitico.
"Ci tengo a dire che riguardano la stagione precedente. E sia chiaro, l'Israelitico è un'ottima struttura sanitaria ma ovviamente quando abbiamo avuto il sentore che qualcosa non andava abbiamo preso dei provvedimenti e sospeso i pagamenti".
Per il futuro ci potrebbero essere altri rischi? "I rischi ci sono sempre ma per questo abbiamo introdotto la fatturazione elettronica".
Lei ieri ha annunciato l'apertura di una delle case della salute, come saprà c'è molta attesa...
"A fine mese aprirà a Sezze, poi entro aprile a Pontecorvo, Rocca Priora e Santa Caterina delle Rose a Roma: inizia anche da qui la costruzione di un nuovo modello di assistenza socio-sanitaria".
Ma erano già state annunciate a fine anno...
"È una grande sfida che forse avrà due mesi di ritardo, è vero, ma è complessa, rivoluzionaria, e inizia solo dopo un anno dal nostro arrivo in Regione: una rivoluzione che si aspettava, anche questa, da oltre 20 anni".
(Cds/ Dire)