Roma, 14 feb. - Il caso. Senza limiti di età. La Camera di Bruxelles ha approvato a larga maggioranza (86 i sì, 44 i no) la legge che estende la possibilità dell'eutanasia anche ai bambini, facendo diventare il Belgio il primo Paese al mondo in cui questo sarà possibile. Superando anche l'Olanda, che poneva il limite di età ad almeno dodici anni.
Perché la legge diventi applicabile ora manca soltanto la firma di re Filippo. Cosa che dovrebbe essere una formalità, anche se qualche oppositore della legge spera ancora in un "gran rifiuto". Quando, nell'aprile del 1990, il parlamento belga approvò la legge sull'aborto, si rischiò la crisi costituzionale. Il cattolico re Baldovino si rifiutò di firmarla, con una drammatica lettera al Parlamento con la quale si chiedeva come mai solo al monarca fosse negata la libertà di coscienza. Baldovino fu 'sospeso' per 36 ore, il tempo perché l'aborto diventasse legge senza la sua firma.
È da più di un anno, in Belgio, che si discute di estendere l'eutanasia. E da quando c'è stato il primo 'sì', nel novembre scorso, in Commissione al Senato, si sapeva che l'eutanasia per i bambini sarebbe diventata legge. L'unica incertezza era sui tempi. Che sono stati più rapidi del previsto. Per evitare, è la 'lettura' che ne dà la stampa belga, che crescesse la mobilitazione dei contrari. La protesta nella vigilia è stata pacifica, anche se qualche inquietante sospetto è lecito per la morte dell'olandese Els Borst, una elegante ottantenne dai capelli candidi, uccisa nel garage sotto casa lunedì scorso. Era stata lei, allora ministro della Sanità, a promuovere la legge olandese sull'eutanasia approvata dodici anni fa.
I cattolici. Pacifica è stata la protesta dei cattolici, e delle altre comunità religiose. L'arcivescovo di Bruxelles monsignor André-Joseph Léonard ha promosso veglie, una giornata di digiuno e di preghiera. Trentanove pediatri avevano firmato un appello dichiarando che la legge prima di tutto "non è necessaria". Preghiere e appelli che hanno accompagnato il voto, il cui esito è stato letto in un silenzio di ghiaccio (ma prima, per tre volte, nella Camera era stato urlato dalla tribuna del pubblico: "Assassini!").
La nuova legge prevede che l'eutanasia (in Belgio legale per gli adulti già dal 2002) sia consentita ai bambini affetti da malattie terminali o che provochino sofferenze definite insopportabili. Si dovranno verificare una serie di condizioni: che i minori la chiedano e dimostrino "capacità di discernimento" (e questo escluderebbe di fatto l'eutanasia per i piccolissimi) e che ci sia il consenso dei genitori. Il bambino deve dimostrare di sapere cosa vuol dire morire, e questo dovrà essere "certificato" da uno psicologo, estraneo all'equipe medica curante. I contrari alla legge hanno obbiettato come mai sia vietato a un bambino di sposarsi o di comprare casa, mentre può chiedere di morire. In Belgio scelgono l'eutanasia circa millecinquecento persone all'anno. L'estensione della legge probabilmente riguarderà, alla fine, solo pochissimi casi. Ma non saranno le ridotte dimensioni del fenomeno a rendere meno drammatica questa scelta.
(Cds/ Dire)