Roma, 12 feb. - Daniele Autieri Miki Cerquetti è un medico dentista, proprietario di uno studio nel quartiere Pinciano, in zona Porta Pia, e dagli anni settanta conduce quella che chiama una "piccola media impresa". La sua impresa dà lavoro, crea ricchezza, svolge un ruolo sociale. Eppure, come molti altri professionisti insieme a lui, si trova oggi a dover fare i conti con l'impennata dell'Imu.
"La situazione è drammatica- confessa- ma soprattutto il livello di tassazione non è più sostenibile con il lavoro". Miki Cerquetti ha le cartelle dell'agenzia delle entrate in mano e ha appena finito di calcolare quanto dovrà pagare di Imu dopo la rivalutazione degli estimi catastali nella sua zona. La cifra fa paura e, rispetto allo scorso anno, è almeno raddoppiata. "Per noi professionisti- spiega- sarà uno stillicidio perché in pochissimi, nelle condizioni economiche di oggi, saranno in grado di sopravvivere".
Quanto dovrà pagare solo di Imu per il suo studio? "Ho fatto i calcoli e a quanto pare arriverò a pagare 12mila euro l'anno, una cifra esagerata che non credo di poter sostenere.
Parliamo di un aumento di circa il 100% in un solo anno. Senza considerare poi l'aumento già consistente che abbiamo subito quando lo stato è passato dall'Ici all'Imu".
A quanto corrisponde questa cifra in termini di prestazioni professionali? "Se si considera che la tassazione applicata sul lavoro di un professionista si aggira ormai intorno al 50%, questo significa che, solo per ripagarmi la spesa della tassa sull'immobile, il prossimo anno dovrò fatturare almeno 20mila euro. Tra l'altro la percentuale della spesa che si può detrarre dalle tasse è molto bassa e si aggira intorno al 20%. Questo significa che il peso della tassa su noi professionisti sarà veramente elevato".
Cosa fare per tutelarsi di fronte questo aggravio? "È duro dirlo ma non sappiamo più cosa fare. Ho parlato con diversi colleghi professionisti e sono tutti preoccupati. In questo modo si mettono a repentaglio categorie di lavoratori che da generazioni fanno questo mestiere. Io stesso vengo spesso preso dalla tentazione di vendere tutto e fare altro".
Si sente discriminato? "Assolutamente sì. È assurdo che sia costretto a pagare una tassa salatissima solo per il valore del mio immobile, senza considerare quale sia il volume dei miei affari, e senza tenere in considerazione il crollo dei consumi e del reddito dei professionisti. Tutto questo rappresenta un grosso rischio anche per la qualità delle prestazioni erogate".
(Cds/ Dire)