Roma, 11 feb. - Si aggrava la carenza di camici bianchi nell'Asl Rm G, che rischia di far collassare i 6 ospedali. La penuria più grave è tra gli anestesisti (ne mancano 46, quasi i due terzi dell'organico) e fra i radiologi, dimezzati (27 in meno) e quasi azzerati a Subiaco (dov'è rimasto un solo specialista ad orario ridotto: stop alle ecografie, oltre alla Tac rotta da 3 mesi, coi degenti costretti in ambulanza per effettuare gli esami). Ma, mentre per rinforzare la presenza dei rianimatori è pronta la 'trasfusione' di ben 16 mila ore di attività aggiuntive, ossia ingaggio a gettone dei medici "in regime di attività libero-professionale fuori dal normale orario di servizio" (60 euro lordi l'ora per una spesa annuale di un milione e 41 mila euro), la crisi dei radiologi è più difficile.
Da ieri ci sono problemi anche per la telerefertazione, con i due ospedali più grandi, Tivoli e Colleferro, talmente oberati che hanno chiesto di sospendere il sistema di validazione a distanza degli esami effettuati anche negli altri nosocomi, ormai quasi ininterrottamente vista la carenza di specialisti. Ma "la telemedicina per il Pronto Soccorso di Monterotondo e Subiaco non può essere usata in modo continuativo", scrive da mesi il responsabile aziendale, Giovanni Mazzamurro, per il quale "la carenza è talmente grave da non permettere di coprire neppure l'attività di guardia", con "urgenti ed indifferibili difficoltà della Radiologia di Tivoli (nonostante l'aiuto dei radiologi di Monterotondo nel coprire parti delle notti) e le altrettanti gravi difficoltà di Palestrina".
A Subiaco mancano tre quarti dei radiologi e ora i degenti vengono inviati in ambulanza a Tivoli o Colleferro anche per fare una semplice ecografia, oltre che per le Tac (inagibile dal novembre scorso). "L'Asl preferisce sostenere le spese di trasporto dei degenti (andirivieni di circa 100 chilometri, che allungano anche i tempi di soccorso e di degenza) piuttosto che investire quei soldi per ripristinare (anche mediante noleggio, comodato o leasing) un servizio diagnostico ormai fondamentale per un ospedale", protesta il Tribunale per i diritti del malato, che punta il dito anche contro la carenza di infermieri, medici e posti letto all'Angelucci (solo ieri c'era una decina di barelle in appoggio al Pronto soccorso in attesa di un ricovero).
Ora al vaglio del nuovo direttore generale Giuseppe Caroli (il cui mandato triennale è partito ufficialmente proprio ieri) c'è la richiesta di autorizzare attività aggiuntive anche per i radiologi. Nel 2013 l'Asl ha già speso 428 mila euro per i gettoni ai 24 radiologi e ai 41 tecnici (22 euro l'ora) che hanno coperto i turni scoperti (negli ultimi 3 anni sono costati complessivamente un milione e 21 mila euro). Ma anche per supplire alla mancanza dei 46 anestesisti l'Asl Rm G nel 2013 ha speso ben 976 mila euro per pagare i 28 rianimatori rimasti a coprire i turni di guardia ed evitare il collasso ai suoi 6 ospedali.
(Cds/ Dire)