Roma, 10 feb. - "I cittadini di Roma e del Lazio hanno bisogno di risposte concrete e adeguate. È necessario un rilancio del servizio assistenziale sul territorio, anche tramite il progetto Case della Salute, in termini quantitativi e qualitativi, ripristinando il naturale turn over dei lavoratori del Ssr, valorizzandone le professionalità e contrastando sprechi e privilegi". Questo in sintesi il contenuto del documento dell'Ugl Sanità Roma e Lazio, stilato al termine di una riunione dei quadri e dirigenti a cui ha partecipato anche il segretario nazionale, Paolo Capone.
"A 7 anni di commissariamento della sanità regionale- si legge- aumentano i disservizi a causa sia della continua presa d'assalto dei Pronto Soccorso, con relativo aggravio del sistema dell'emergenza e pedissequo aumento del tasso di ospedalizzazione, sia del blocco del turn over del personale del Ssr, soprattutto infermieri, ormai ridotto drasticamente. Senza dimenticare che ci sono più di 2700 precari che lavorano per la maggior parte nei Pronto Soccorso e nei DEA di I e II livello, costantemente impegnati in turni di servizio massacranti".
"L'ulteriore riduzione di posti letto- prosegue il documento- imposta dalla legge 135/2012, che non è stata preventivamente supportata da una riorganizzazione efficace dell'assistenza territoriale e dei percorsi post dimissioni ospedaliere, contribuirà solo a peggiorare una situazione già critica".
"In questi anni di controllo della spesa pubblica- si legge in conclusione-, i contraccolpi al sistema sanitario sono stati innumerevoli, rendendo il servizio inadeguato alle esigenze della popolazione, con il taglio di circa 4500 posti letto. Tutto questo, insieme al blocco del turn over che ha comportato la perdita di quasi 7000 posti di lavoro, ha fatto esplodere il problema assistenziale a livelli d vera emergenza. È arrivato il momento di dare delle risposte concrete, aprendo un risolutivo percorso di confronto anche con il sindacato, per arrivare a garantire i livelli essenziali di assistenza".
(Cds/ Dire)