Roma, 4 feb. - Organi autonomi e indipendenti aggirati. Regole stravolte e riscritte ad hoc, tentativi di liquidare gli oppositori e infine docenti spostati in modo da evitare illegali quanto imbarazzanti incroci di parentele. C'è di tutto- scrive il quotidiano 'La Repubblica'- nella denuncia depositata in procura contro il rettore dell'Università Sapienza di Roma, Luigi Frati, dal primario di Anestesia e Rianimazione dell'Umberto I Paolo Pietropaoli. Che, secondo la querela, avrebbe fatto di tutto pur di pilotare il concorso per la nomina di professore ordinario di Anestesiologia e primario di Anestesia all'Umberto I, concluso, alla fine, con la vittoria del suo 'prescelto' il 20 novembre 2013, che prenderà il posto di Pietropaoli quando quest'ultimo andrà in pensione.
Frati una prima volta, novembre 2012, avrebbe disegnato il profilo del candidato non curandosi del fatto che questo compito spettasse al consiglio del Dipartimento. A questo punto il consiglio, venuto a sapere di ciò, scrisse un proprio profilo. Ma alla fine, in gazzetta ufficiale (18/12/2012), comparve quello indicato dal Magnifico. Fatto che generò una guerra tra consiglio e rettore. Alla fine ci fu il dietrofront da parte di Frati: annullata la procedura concorsuale. E si ripartì dall'inizio.
Ma il rettore, stando alla denuncia depositata dall'avvocato Rosita Salimbeni, sarebbe riuscito nell'intento di imporre la sua volontà: avrebbe riscritto le regole della nomina dei componenti della commissione. Poi modificato alcuni requisiti che il candidato avrebbe dovuto adempiere. Con il risultato di ottenere un profilo molto simile a quello che all'origine lo stesso Frati aveva indicato.
Non da meno, sempre da denuncia, il tentativo di liquidare, da parte di Frati, un membro della seconda commissione che sollevò dubbi sulla vicenda. Episodio che si evitò grazie al ricorso da parte del membro della commissione al Tar che, il 20 settembre 2013, gli diede ragione. Infine un'altra anomalia. La presa in carica da parte del rettore, per ben due volte, del differimento della presa in servizio di una docente. Compito che spettava al consiglio di Dipartimento. E la docente alla fine si scoprirà essere la moglie del vincitore del concorso che per legge non poteva lavorare nello stesso dipartimento in cui poi venne assegnato il marito.
(Cds/ Dire)