(DIRE) Roma, 9 dic. - In Italia il diffondersi di ebola ha animato "un dibattito pubblico molto povero". A dirlo, nel corso del convegno a Montecitorio "Ebola, gli italiani sfidano la paura" e' la presidente della Camera Laura Boldrini.
L'attenzione principale, spiega, e' stata posta "sui rischi e sulle misure di contrasto, ma non c'e' stata un'analisi approfondita di questo fenomeno, di come si e' sviluppato.
Qualcuno e' arrivato a dire che l'Italia, per proteggersi, deve interrompere l'operazione 'Mare nostrum'. E' stato detto anche questo, nel nostro dibattito pubblico. E questo dimostra la mancanza di visione, di articolazione, e anche una certa poverta' rispetto ai modi di affrontare i grandi temi".
La presidente della Camera ricorda l'emendamento alla legge di stabilita' che consente di godere di aspettativa "per chi chiede di andare a lavorare nei paesi colpiti da ebola. Le istituzioni- aggiunge- cercano di fare la loro parte. L'Unione europea deve fare di piu' per contrastare questa malattia e questo significa- conclude- che bisogna inviare almeno 5mila medici nei Paesi colpiti da ebola".
"Per affrontare l'epidemia di Ebola e' necessario coordinamento, organizzazione e gestione- ha commentato il direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, intervenendo al convegno-. I volontari sono importanti, ma non sono il sistema con cui si controlla Ebola. Le organizzazioni governative e nazionali devono riacquistare il controllo dell'epidemia perche' senza questo si rischia di buttare risorse". "In Africa si sarebbe potuto fare di piu' se fin dall'inizio ci fosse stato un coordinamento chiaro- ha aggiunto Ippolito- I soldi che si sono spesi e si spendono in Europa, invece, servono ad aumentare l'infrastruttura tecnologica contro le epidemie".
Ippolito ha poi sottolineato che "ci sono tre vaccini candidati che si stanno provando, alcuni hanno iniziato a dare buoni risultati. All'inizio di gennaio 2015 l'Oms fara' il punto della situazione".
(Rai/ Dire)