Roma, 3 dic. - Articolo tratto da "Il Messaggero". È una rivoluzione nella sanità cattolica romana che salva uno dei più accreditati poli ospedalieri della città e spiana la strada a un nuovo tipo di gestione. L'ospedale "Cristo Re", alla Pineta Sacchetti, impegnato fino dal 1958 a fornire assistenza medica qualificata con una specifica vocazione religiosa, potrà continuare la propria attività grazie all'intervento di una società privata: i nuovi titolari, attraverso una procedura di concordato preventivo, subentrano all'ente ecclesiastico che ne era proprietario. La struttura, gestita finora dalla Congregazione Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario, da mesi rischiava la chiusura con la minaccia del licenziamento per gli oltre 500 dipendenti, medici, infermieri e personale amministrativo. Non solo: si rischiava anche lo smantellamento di tutti i reparti, compresi quelli d'eccellenza. Tra questi il Materno Infantile - divenuto negli anni un punto di riferimento: è uno tra quelli con la più alta percentuale di parti naturali - quello di Urologia e di Diagnostica per Immagini.
LE AGITAZIONI - A giugno il "Cristo Re" rese pubblica la crisi economica e avviò una procedura di concordato preventivo con il tribunale fallimentare di Roma per tentare un' operazione complessa di salvataggio. Nei mesi scorsi i dipendenti hanno organizzato diverse manifestazioni sia contro il ritardo sul pagamento degli stipendi sia contro la minaccia dei possibili licenziamenti. Temevano che una società privata, diventando proprietaria della struttura e cambiando l'impostazione metodologica dell'ospedale, avrebbe potuto tagliare i posti e stravolgere la missione della struttura. E invece, il gruppo Giomi Spa, una delle società leader nel campo della sanità privata italiana, che prende in mano le redini del Cristo Re, ha deciso di proseguire nello spirito religioso che ha caratterizzato la struttura nei suoi ideali ispiratori. Le suore vendonoma restano - con una rappresentanza all'interno del consiglio d'amministrazione - e continueranno a prestare servizio. E con loro tutti i dipendenti dell'ospedale. Un ospedale che, sulla base degli ultimi dati aggiornati a dicembre, presta assistenza ogni anno a 100 mila ricoverati e a 18 mila che transitano per il pronto soccorso senza contare le migliaia visite ambulatoriali erogate dagli specialisti.
IL PASSAGGIO - ½Con il passaggio dalla Congregazione alla Giomi Spa - commenta il direttore sanitario del Cristo Re, Marino Nonis - nasce un nuovo modello di gestione sanitaria misto: privato, laico e religioso. Non si tratta di mantenere solo il nome, ma piuttosto è un nuovo modo di essere testimoni di carità e proseguire lamissione da laici». ½Riconosco l'impegno e la caparbietà delle suore - dice Emmanuel Miraglia, presidente del gruppo Giomi - e l'attenzione con cui la Regione ha seguito la vicenda sostenendo l'opera si salvataggio di cinquecento lavoratori e di altrettante famiglie». Dopo avere avviato l'iter di accreditamento istituzionale definitivo, la Congregazione si è fatta carico dei lavori di adeguamento richiesti dalla Regione Lazio,mentre il gruppo Giomi si è impegnato a contribuire al miglioramento del sistema, con l'attivazione di servizi dislocati sul territorio e la volontà di potenziare l'eccellenza del Cristo Re, soprattutto del reparto di Ginecologia e Ostetricia.
(Cds/ Dire)