(DIRE) Roma, 28 apr. - "La legge di riordino delle professioni sanitarie e sociali, che ho presentato in Consiglio regionale, è un atto che si incastona perfettamente nel processo di riorganizzazione della sanità e delle politiche sociali in atto nella nostra Regione". Lo ha detto il consigliere regionale Riccardo Agostini, membro della commissione sanità, intervenendo al convegno 'Dirigenza infermieristica per una maggiore sostenibilita' sanitaria' organizzato da Ipasvi presso il policlinico Gemelli.
"E' una novità importante, rispetto al passato, perché tende alla valorizzazione e alla responsabilizzazione delle funzioni e del ruolo delle professioni sanitarie e sociali, contribuendo alla realizzazione del diritto alla salute, al processo di aziendalizzazione del servizio sanitario regionale e all'ntegrazione del lavoro della sanità nel Lazio in armonia con le altre regioni e con gli altri Stati dell'Unione europea. La proposta di legge- ha proseguito Agostini- prevede l'istituzione di diversi servizi professionali, qualificandoli come unità organizzative dirigenziali. Un lavoro svolto di concerto con le organizzazioni sindacali nel quale si specificano le funzioni, la direzione e l'integrazione dipartimentale, prevedendo anche l'istituzione della Consulta regionale delle professioni mediche, sanitarie e sociali".
"Sono certo- ha aggiunto nel suo intervento il presidente della commissione sanità della Pisana, Rodolfo Lena- che gli sforzi legislativi che stiamo intraprendendo come Regione Lazio e la costante crescita e assunzione di responsabilità che stanno caratterizzando la professione infermieristica possano favorire il processo di risanamento dei conti e di riqualificazione del nostro sistema sanitario. Attraverso nuove competenze scientifiche, organizzative e professionali si intendono così contrastare l'inappropriatezza, le inefficienze organizzative e gestionali, l'uso improprio della domanda di salute; tutte variabili su cui e' necessario incidere sia attraverso leggi e decreti, sia attraverso un mutamento culturale all'interno delle professioni sanitarie. Mutamento che l'Ipasvi supporta, sostiene e favorisce".
(Com/Mel/ Dire)