Roma, 23 apr. - Questa mattina al Senato è stata discussa e votata la mozione presentata a prima firma da Emilia De Biasi (PD) sulla cura dei malati di Alzheimer. La mozione è stata approvata all'unanimità con 228 pareri favorevoli. Nel corso della discussione è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, annunciando il parere favorevole del Governo sui temi proposti dalla mozione: "Sono questioni che condividiamo e sulle quali abbiamo intenzione di incrementare il nostro impegno nei prossimi anni".
Nel suo intervento, il sottosegretario ha illustrato la situazione riguardante i malati di Alzheimer in Italia, sintetizzando la questione in quattro punti: - Rete servizi socio-sanitari. C'è stata una spinta negli ultimi anni, le unità di valutazione sono ora, infatti, circa 500. Sono dunque cresciute moltissimo rispetto alle 50-60 che venivano enumerate fino a qualche anno fa.
- Aggiornamento Lea. Anche la bozza di Dpcm oggetto di discussione tra la Conferenza delle Regioni e il Governo prevede un aggiornamento per questo tipo di prestazioni, inserendo i trattamenti residenziali e semiresidenziali a carico dello Stato.
- Formazione. Come Ministero abbiamo organizzato 179 eventi formativi sulla materia, e abbiamo predisposto che anche gli Ecm dovranno riservare particolare attenzione su questo tipo di problema.
- Ricerca. Si può fare ancora di più. Ma già oggi, nonostante limiti finanziari, il 25% dei bandi per ricerca finalizzata riguarda malattie neurodegenerative, così come il 35% della ricerca corrente è sostanzialmente incentrata su questo campo.
"Questa mozione- ha concluso De Filippo- produce una spinta e impegni ulteriori che ci impegneremo a realizzare. Il parere del Governo è favorevole ed esprimiamo dunque la nostra piena condivisione".
Ricordiamo, infine, che il testo approvato impegna il Governo: 1) a promuovere un progetto generale di cura della demenza che parta dagli aspetto propriamente clinici, quali la diagnosi e il trattamento farmacologico e non farmacologico, sviluppando in parallelo specifici servizi dedicati alle diverse fasi della malattia, ai problemi familiari e ai luoghi delle cure; 2) a prevedere un sistema che, tenendo conto della situazione ambientale e sociale del singolo paziente, garantisca: diagnosi e presa in carico tempestiva; terapia non farmacologica e farmacologica; educazione del paziente e degli erogatori primari di cure e di assistenza; affidamento a un team territoriale con competenze specifiche; competenze specialistiche sanitarie e sociali finalizzate alla consulenza per il monitoraggio e la gestione delle fasi di scompenso; disponibilità di strutture sociosanitarie dedicate all'accoglienza temporanea; nuclei residenziali edificati secondo specifiche indicazioni architettoniche e organizzative; 3) a prevedere uno stabile monitoraggio epidemiologico, compatibilmente con i vincoli normativi sulla privacy, che consenta di adottare ogni iniziativa necessaria a creare omogeneità nella rete integrata dei servizi sociosanitari assistenziali su tutto il territorio nazionale; 4) ad inserire nell'ambito del programma di educazione continua in medicina (Ecm) specifici obblighi formativi riferiti all'Alzheimer per gli operatori della sanità che svolgono attività assistenziale riferita alla patologia; 5) a promuovere idonee iniziative per il sostegno e lo sviluppo della ricerca scientifica nel campo delle malattie neurodegenerative e della demenza; 6) a definire nei tempi più brevi la revisione dei Lea e a promuovere la definizione di apposite linee guida per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento terapeutico e assistenziale dei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, al fine di migliorare la qualità delle prestazioni e uniformarne l'efficacia e l'efficienza; 7) a promuovere apposite campagne di educazione sanitaria rivolte alla popolazione per migliorarne la consapevolezza e le corrette modalità per rapportarsi alle strutture del Servizio sanitario nazionale e agli operatori.
(Cds/ Dire)