Roma, 16 apr. - Tempi strettissimi per la commissione Affari Sociali della Camera e quella Igiene e Sanità del Senato per formulare il loro parere sul Documento economico e finanziario. L'esame, iniziato nella giornata di ieri, dovrà concludersi entro oggi per far approdare domani il testo in Assemblea. Il via libera definitivo è programmato per il prossimo venerdì in Consiglio dei Ministri.
Andando per ordine, nel corso dell'esame da parte della XII commissione alla Camera, la relatrice, Anna Miotto (PD), nell'illustrare il contenuto del Def, ha preannunciato che nel parere figureranno due osservazioni: "La prima riguarda gli investimenti strutturali futuri sui quali il Def prefigura il ricorso alla strategia cosiddetta delle tre P, ovvero partenariato pubblico-privato: riguardo a questo aspetto- ha detto Miotto- pur non avendo alcun pregiudizio ideologico rispetto a tale forma di reperimento delle risorse finanziarie, ritengo che la medesima presenti profili di inadeguatezza se applicata al settore della sanità. L'altra osservazione riguarda l'assunto secondo il quale va ripensato l'attuale modello di assistenza, che giudica non coerente con i principi universalistici del nostro Sistema sanitario nazionale".
Ovvio qui il riferimento della relatrice a questa frase contenuta nel documento: "Ripensamento dell'attuale modello di assistenza, con l'obiettivo di tener conto della effettiva situazione economica nella modulazione delle prestazioni a chi ne ha effettivamente bisogno".
Paola Binetti (PI), ha poi chiesto delucidazioni in merito alla presenza o meno di previsioni volte ad incrementare le risorse per il finanziamento delle scuole di formazione specialistica dei medici.
Passando alla commissione Igiene e Sanità del Senato, la relatrice, Annalisa Silvestro (PD), si è riservata di individuare una possibile sintesi tra le diverse indicazioni emerse nel corso del dibattito, che potrebbe condurre alla formulazione di un parere he contenga anche osservazioni concernenti il Patto per la salute, che il Governo si appresta a discutere con le Regioni. Le indicazioni emerse riguardano, infatti, in particolar modo, la necessità di mantenere i risparmi ottenibili dalla spending review all'interno dello stesso settore. In caso contrario è stato palesato dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari il rischio di "insostenibilità del Ssn" e di impossibilità di mantenere adeguati livelli di assistenza.
Infine, Amedeo Bianco (PD), ha espresso "preoccupazione per il sostanziale congelamento delle risorse per la remunerazione dei fattori produttivi umani del Servizio sanitario nazionale", ritenendolo "inconciliabile con la necessità di riqualificazione ed efficientamento del sistema sanitario, che non può prescindere dalla valorizzazione dei fattori dinamici rappresentati dalla competenze rinvenibili nel personale sanitario".
(Cds/ Dire)