(DIRE) Roma, 15 apr. - Il Rapporto Osservasalute ormai è l'appuntamento fisso che fornisce annualmente i risultati del check-up della devolution in sanità, corredando dati e indicatori con un'analisi critica sullo stato di salute degli italiani e sulla qualità dell'assistenza sanitaria a livello regionale. L'obiettivo è anche quest'anno evidenziare le aree di eccellenza della sanità pubblica, che possano essere esempio di realtà organizzative e strumento di valutazione comparativa.
Quest'anno il Rapporto offre anche, attraverso l'utilizzo di nuovi indicatori, un'analisi più approfondita del Paese, dei suoi abitanti, delle fasce di popolazione attive e di quelle economicamente dipendenti perché non più (anziani), o non ancora (bambini), in età da lavoro. Inoltre dà uno sguardo allo stato di modernizzazione e digitalizzazione di Asl e ospedali, almeno per ciò che concerne i rapporti e la comunicazione con gli utenti.
Il Rapporto è nato perché non si perda di vista nel processo di devoluzione della Sanità italiana il quadro di insieme delle realtà epidemiologiche e assistenziali nelle diverse Regioni.
Il volume (di 434 pagine) è frutto del lavoro di ricercatori distribuiti su tutto il territorio italiano, che collaborano con l'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane (che ha sede presso l'Università Cattolica di Roma) e che operano presso Università, Agenzie regionali e provinciali di sanità, Assessorati regionali e provinciali, Aziende ospedaliere e Aziende sanitarie, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco, Istat.
Suddiviso in due parti principali- la prima dedicata alla salute e ai bisogni della popolazione, la seconda ai sistemi sanitari regionali nonché alla qualità dei servizi- il Rapporto sarà presentato dalla Direzione e dalla Segreteria scientifica dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane.
(Com/Wel/ Dire)