Roma, 14 apr. - Intervista tratta da "Il Messaggero". "Sono uno scienziato, prima le prove poi le parole". Giuseppe Novelli, genetista, rettore dell'Università Tor Vergata e membro della commissione d'inchiesta istituita dalla Regione Lazio, non è ancora certo che ci sia stato uno scambio di embrioni.
Professore, cosa è accaduto il 4 dicembre presso il centro di fecondazione del Pertini? "Ancora non lo sappiamo, dobbiamo anzitutto verificare il contenuto dell'esposto della donna, se realmente i gemelli sono geneticamente incompatibili con il profilo dei genitori. Al momento non ho alcuna documentazione. Oggi ci sarà la prima riunione operativa durante la quale insieme ad altri esperti e a un rappresentante legale della Regione dovremmo appurare come sono andati i fatti. L'errore può essere a valle o anche a monte, nulla è certo per ora".
Ossia, potrebbero essere sbagliate le analisi che accerterebbero lo scambio di embrioni? "Al momento nulla è certo: dobbiamo verificare le analisi, analizzare test, potrò dire che c'è stato uno scambio di embrioni solo dopo aver effettuato le ricerche. Attualmente c'è soltanto un esposto cautelativo all'Asl nel quale si parla di incompatibilità genetica per la fecondazione assistita. Insomma, non abbiamo neppure il referto in possesso della donna".
Si tratta quindi anzitutto di chiarire se l'errore sia stato fatto al momento dell'impianto dell'embrione o se si tratta di un diagnosi sbagliata.
"Per ora sì, ripeto, oggi pomeriggio durante la prima seduta operativa della commissione d'inchiesta potremmo procedere con le prime verifiche. Quello che posso assicurare è che i protocolli sono molto rigidi".
È quindi molto raro l'errore? "La possibilità di un errore è ridotta al lumicino, ci sono delle procedure, dei flussi ben definiti. Vorrei tranquillizzare, spiegando che la fecondazione assistita è un processo sicuro, collaudato. Escluderei inoltre l'ipotesi che l'errore possa riguardare anche altri casi. Insomma, nel caso in cui si accertasse lo scambio di embrioni, sarebbe un caso rarissimo. La Asl Roma B, l'ospedale Sandro Pertini e la Regione Lazio si sono subito attivati per tutelare le famiglie, anche con la sospensione delle attività del centro di fecondazione".
Quando si potrà sapere qualcosa? Quando avrete i risultati delle analisi? Quando la mamma potrà essere certa che i gemellini che porta in grembo sono i suoi? "Questo ancora non lo so, di sicuro ci vorranno diversi giorni. Dalla prima riunione di oggi pomeriggio è ovvio che non si saprà molto di più: sono necessarie verifiche e analisi per stabilire se c'è stato davvero uno scambio di embrioni o se si è trattato di un errore nelle analisi che avrebbero decretato la non compatibilità genetica".
In otto anni, tra il 2005 e il 2012, sono stati quasi 80 mila i bimbi nati grazie alla procreazione medicalmente assistita, pari al 2% di tutti i nati in Italia. Le coppie che si sono sottoposte al trattamento sono state 493 mila, le gravidanze effettivamente raggiunte 105 mila. Sono gli ultimi dati del Registro Nazionale della procreazione assistita. Nel mondo invece - secondo i dati diffusi dall'organizzazione non profit Icmart - sono 5 milioni i bambini nati con queste tecniche che esistono ormai da più di 35 anni (ma oltre la metà delle nascite sono avvenute negli ultimi sei anni). Il boom che si è registrato di casi registrato dopo il 2007 è dovuto al miglioramento delle tecniche, divenute sempre più raffinate e sicure, c'è stato un vero e proprio boom, con due milioni e mezzo di nascite.
(Cds/ Dire)