Roma, 7 apr. - Primario contro rettore, atto secondo. Il botta e risposta tra il rettore Luigi Frati e Paolo Pietropaoli, primario di anestesia dell'Umberto I e professore ordinario di anestesiologia e rianimazione alla facoltà di Medicina della Sapienza, continua davanti al Tar. Il docente, lo stesso che ha denunciato presunte irregolarità architettate dal magnifico nel concorso per designare il suo successore, resterà al proprio posto fino alla fine dell'anno accademico 2014.
Così hanno deciso i giudici della terza sezione. I magistrati amministrativi hanno bocciato i decreti con cui Frati aveva prima rigettato la richiesta del professore di rimanere in ruolo fino alla fine dell'anno in corso e poi disposto il collocamento a riposo del primario per limiti di età a partire dallo scorso primo luglio. Tra rinvii e pronunce della Corte costituzionale, lo scorso venerdì il Tar ha emesso sentenza e dato ragione al professore, che davanti ai giudici ha sostenuto di essere stato cacciato senza che l'ateneo tenesse in debita considerazioni i titoli, le pubblicazioni e le attività didattiche, scientifiche e assistenziali svolta nell'arco dell'intera carriera.
La vittoria arriva sulla scorta della denuncia presentata da Pietropaoli proprio contro Luigi Frati. Il professore, invitato più volte a farsi da parte e ora forte della pronuncia del Tar, ha messo tutto nero su bianco e invitato i pm di piazzale Clodio a indagare sul concorso per professore di anestesiologia e primario di anestesia del 20 novembre 2013. Richiesta accolta: il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto Francesco Dall'Olio indagano sulla selezione e ipotizzano che Frati possa aver commesso i reati di abuso d'ufficio e falso ideologico.
Stando alla denuncia di Pietropaoli, il rettore avrebbe imposto al consiglio del Dipartimento un profilo disegnato ad hoc, forse per un suo "protetto". Saltato il primo concorso, per il primario, Frati avrebbe comunque imposto la propria volontà e tentato di allontanare un membro della seconda commissione (lo stesso Pietropaoli?) che aveva sollevato dubbi sulla trasparenza della selezione. Una serie di accuse su cui ora lavora la Procura.
(Cds/ Dire)