(DIRE) Latina, 4 apr. - "E' mia intenzione cogliere l'occasione fornita da questo evento per incentivare tutte le parti coinvolte ad operare con costanza e sistematicità nel miglioramento di quello che possiamo chiamare il 'sistema ricerca', che necessariamente si dovrà basare su un dialogo costruttivo tra istituzioni pubbliche, accademia ed industria. In tale contesto, il mio impegno è che l'Italia, con l'aiuto di tutti, nell'ambito del semestre Ue a presidenza italiana e nel quadro del Programma europeo, possa svolgere un ruolo di guida volto alla promozione di iniziative che incentivino gli investimenti da parte dell'industria attraverso il pieno coinvolgimento delle amministrazioni centrali, delle Regioni, delle Università e degli enti di ricerca".
È uno dei passaggi salienti del messaggio del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, inviato al convegno 'Produzione di valore - L'industria del farmaco: un patrimonio che l'Italia non può perdere', organizzato a Latina da Farmindustria.
"Secondo i dati Istat l'industria farmaceutica italiana figura al primo posto tra i settori manifatturieri per alcuni indicatori quali competitività, produttività, innovazione e performance sui mercati esteri. L'indotto mostra infatti il più alto tasso di crescita dell'export nel 2013 e vede il settore ai primi posti anche in ambito europeo. È un dato che testimonia il valore di queste imprese e l'importanza del loro ruolo anche per il rilancio dell'economia del nostro Paese", ha aggiunto il ministro.
"In questo ambito- ha detto ancora Lorenzin- le aziende del settore farmaceutico della regione Lazio hanno una parte molto importante rappresentando la seconda regione per numero di addetti e prima per export, a testimonianza di una forte specializzazione produttiva. Risultati questi resi possibili dalla presenza di numerose aziende anche a capitale italiano, attive nella produzione, nella ricerca, nelle biotecnologie, con significative collaborazioni con i molti poli di eccellenza pubblici".
Quindi, ha concluso, "credo che sia giunto il momento di condividere alcune importanti strategie. Del resto, pur con ruoli e aspettative diverse, alla fine, lavoriamo per gli stessi obiettivi: garantire cure sempre migliori all'interno di un sistema che sia reso sostenibile. In merito a ciò, sono certa che assumere un ruolo responsabile ed attento alla sostenibilità del sistema rappresenti un vantaggio anche per le aziende perché ciò assicura stabilità e certezza per il futuro, elementi cruciali per una corretta pianificazione industriale. Ma per favorire realmente questo processo, è necessario saper valorizzare in modo obiettivo l'innovazione con una valutazione puntuale, strutturale e sistematica per offrire ai cittadini farmaci sempre più efficaci e promuoverne il loro corretto impiego. Ciò a garanzia di prestazioni di efficacia provata, a rischi accettabili, costi sostenibili giustificati da una ragionevole probabilità di un beneficio di salute".
(Enu/ Dire)