(DIRE) Roma, 2 apr. - "Questa mattina siamo scesi in piazza anche noi, perché vogliamo che il Governo ci dia ascolto su un tema molto importante che è quello delle borse di studio: mentre noi chiediamo che aumentino, infatti, proprio ora è in atto una riduzione delle stesse". Così Virgilio De Bono, consigliere dell'Ordine dei Medici di Roma e Presidente della Commissione Giovani e Futuro Lavorativo, commenta alla Dire la protesta che questa mattina ha visto protagonisti davanti a Montecitorio i giovani medici. Motivo della manifestazione, l'esiguo numero di posti disponibili per le specializzazioni mediche negli ospedali italiani.
"A causa della spending review- prosegue De Bono- ci hanno detto che non c'erano soldi, ma riteniamo con forza che nel settore della formazione sanitaria ci sia bisogno di fare investimenti. È per questo che abbiamo presentato un documento in commissione bilancio di Camera e Senato, per vedere se era possibile, tramite il fondo sociale europeo, riuscire a prendere finanziamenti per poter portare avanti le borse". Secondo il giovane consigliere dell'Ordine, inoltre, c'è bisogno di "una programmazione più definita per l'accesso al mondo del lavoro dei giovani medici. Anche perché- dice- il rischio è che molti, come già accade, vadano all'estero".
Ma cosa chiedete alle istituzioni? "Che venga aumentato il numero di borse di studio e di specializzazione in tutte le aeree- aggiunge De Bono-, sia in quelle mediche sia in quelle chirurgiche. E che anche la medicina generale, che in questo momento è declassata, venga a far parte del concorso nazionale dell'accesso unico del test nazionale per le specializzazioni".
È arrivata qualche risposta, finora? "Per ora l'unica istituzione che ci ha ascoltati- risponde- è stata l'assessorato alla Formazione della Regione Lazio: ci hanno detto che stanno valutando il nostro documento per capire se ci sono gli estremi per venirci incontro". In caso contrario, conclude De Bono, "siamo pronti a continuare la nostra battaglia".
(Cds/ Dire)