Roma, 1 apr. - La prima scadenza è dietro l'angolo: le Regioni devono presentare i piani di progetto regionali per la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico entro il 30 giugno 2014. Poi avranno tempo, una volta approvati i piani, di realizzarli entro il 30 giugno 2015. E per cosentire la massima omogenità, presupposto per l'interoperabilitùà del Fse, il ministro della Salute ha rispettato la sua di scadenza: quella cioé di predisporre in accordo con l'Agenzia per l'Italia digitale le relative linee guida.
Così, sul sito della Salute sono pubblicate nella "versione 31 marzo 2014" le Linee guida per la presentazione dei piani di progetto regionali per il Fse, che avverrà utilizzando la disponibile sul portale dedicato www.fascicolosanitario.gov.it e compilando 7 moduli: - modulo A "Descrizione sintetica e referenti". Si divide in tre sezioni: la prima per comprendere lo stato di realizzazione del Fse sul territorio; la seconda richiede una descrizione sintetica del progetto; la terza richiede l'individuazione del responsabile di progetto); - modulo B "Componenti Abilitanti". Serve a verificare la disponibilità dei prerequisiti funzionali alla realizzazione del progetto. Si richiede di descrivere lo stato di realizzazione dell'anagrafe degli assistiti, degli operatori e delle aziende sanitarie, e dell'infrastruttura di rete; - modulo C "Modello architetturale". Serve a verificare il modello architetturale di riferimento adottato o che si intende adottare. I campi, oltre a quelli specifici che definiscono modulo C e modulo D, sono così descritti: azioni previste: in questo campo si devono descrivere le principali attività che si intendono compiere al fine del raggiungimento dell'obiettivo indicato nel modulo, in maniera conforme a quanto specificato nella sezione corrispondente dell'allegato A "Guida tecnica e modelli di riferimento". Eventuali informazioni aggiuntive: in questo campo si possono segnalare ulteriori informazioni di interesse, come ad esempio eventuali criticità previste); - modulo D "Servizi". E' composto di 5 schede, una per ogni servizio individuato dal Dpcm attuativo che stabilisce che, in prima applicazione, le Regioni e le Province autonome debbano assicurare almeno: 1. la disponibilità dei servizi per l'accesso dell'assistito al proprio FSE; 2. la disponibilità dei servizi per il collegamento e l'abilitazione all'accesso e all'alimentazione del Fse da parte dei Mmg/Pls, nonché delle strutture sanitarie; 3. la disponibilità dei servizi a supporto dell'interoperabilità del Fse; 4. la disponibilità dei servizi per la gestione dei referti di laboratorio; 5. la disponibilità dei servizi per la gestione del profilo sanitario sintetico; - modulo E "Sicurezza e Privacy". Riguarda gli aspetti di privacy, sicurezza, business continuity, disaster recovery e conservazione del dato. Per questo è utile indicare, in un modulo a se stante, come si intende affrontare questi temi; - modulo F "Infrastruttura nazionale per l'interoperabilità". Si possono indicare eventuali richieste relative a servizi, funzioni o dati da rendere disponibili, mediante l'infrastruttura nazionale per 'interoperabilità, sia per ogni servizio specifico sia dal punto di vista generale (altro); - modulo G "Gantt". Vanno indicate le date di inizio lavori e di fine prevista per ogni servizio individuato dal Dpcm attuativo e complessivamente per l'intero progetto. La rappresentazione grafica (Gantt) sarà generata in automatico dal sistema alla fine della procedura I moduli dovranno essere sottoscritti dal responsabile di progetto con firma digitale, rilasciata da un certificatore accreditato.
Come è composto il documento. Il documento, diviso in diverse sezioni, si compone di due parti principali.
La prima parte, che comprende le prime tre sezioni, illustra i modelli di riferimento di alto livello da rispettare nella realizzazione dei sistemi regionali di FSse, in termini di: funzioni principali da realizzare; scenari sulla gestione del consenso e della privacy da rispettare; architettura del sistema regionale.
La seconda parte, composta dalle restanti sezioni, fornisce indicazioni relative alla realizzazione del Fse in sede di prima applicazione con particolare riferimento alle finalità di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
Ulteriori dettagli (ad es. inerenti alle altre finalità del FSE o ad indicazioni di carattere eminentemente tecnico sulle modalità implementative dei servizi di interoperabilità) saranno forniti in documenti successivi che costituiranno parte integrante delle linee guida.
Le sezioni Il contenuto delle singole sezioni è così articolato: 1. La sezione 1 fornisce indicazioni sul modello funzionale del Fse, sottolineando i principali blocchi funzionali da realizzare. 2. La sezione 2 presenta i principali requisiti relativi alla gestione del consenso e della privacy da parte dell'assistito. 3. La sezione 3 è dedicata al modello architetturale dei sistemi regionali di Fse, evidenziando le possibili topologie a livello regionale e nazionale, nonché i principali servizi infrastrutturali da offrire.
4. La sezione 4 dettaglia le modalità per la realizzazione dei servizi per l'accesso dell'assistito al proprio Fse, ai sensi della lettera a) del comma 1 dell'art. 28 del DPCM attuativo.
5. La sezione 5 descrive i principali requisiti da rispettare per la realizzazione dei servizi per il collegamento e l'abilitazione all'accesso e all'alimentazione del Fse da parte dei Mmg/Pls e delle strutture sanitarie.
6. La sezione 6 fornisce indicazioni sulla realizzazione dei servizi a supporto dell'interoperabilità del Fse.
7. La sezione 7 presenta le principali funzioni relative ai servizi per la gestione dei referti di laboratorio.
8. La sezione 8 descrive le principali funzioni relative ai servizi per la gestione del profilo sanitario sintetico.
9. La sezione 9 riguarda la conservazione dei documenti informatici.
Le linee guida sono state costruire mirando alla "coerenza e all'interoperabilità delle soluzioni scelte": tenendo conto del diverso livello di sviluppo delle iniziative sul Fse già avviate nelle varie Regioni, ciascuna potrà optare per la soluzione migliore per avviare o completare, se già in corso, gli interventi necessari a rendere disponibile a tutti i cittadini il Fse, nei tempi di attivazione previsti dalla norma (30 giugno 2015, appunto).
Il monitoraggio sull'avanzamento dei lavori. Le linee guida, oltre a fornire istruzioni per la compilazione e la presentazione dei progetti, individuano anche alcuni primi indicatori di monitoraggio sullo stato di avanzamento dei lavori.
Per farlo sono previsti due gruppi distinti di indicatori: a) un primo gruppo per monitorare lo stato di attuazione del Fse; b) un secondo gruppo finalizzato a monitorare il livello di utilizzo dei servizi offerti dal Fse sul territorio, in termini di diffusione presso i cittadini, i medici e le aziende sanitarie.
(Cds/ Dire)