Roma, 29 nov. - Il primo vaccino terapeutico pediatrico al mondo contro l'Hiv e' stato sperimentato con successo all'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma. Lo studio, durato due anni e condotto su due gruppi di 10 bambini infetti da Hiv, e' stato pubblicato sulla rivista scientifica open source 'Plos one', una scelta legata alla possibilita' per ricercatori di ogni Paese di accedere immediatamente e gratuitamente ai risultati della ricerca per proseguirne la strada.
La sperimentazione del Bambino Gesu', condotta secondo modalita' non-profit (senza contributi di case farmaceutiche) dal dottor Paolo Palma, dell'equipe del professor Paolo Rossi, in collaborazione con la cattedra di Pediatria dell'universita' di Tor Vergata, ha riguardato bambini nati infetti per via materna, un tipo di trasmissione della malattia che interessa il 95% dei nuovi casi pediatrici ogni anno. La somministrazione del vaccino, abbinata in uno dei due gruppi alla terapia antiretrovirale classica, ha determinato il significativo aumento di risposte immunologiche potenzialmente in grado di determinare il controllo della replicazione del virus dell'Hiv.
Un risultato che rende il trial dell'ospedale Bambino Gesu' lo 'studio pilota' per sperimentazioni future. Il successo di questo vaccino potrebbe ridurre il rischio dei fallimenti terapeutici legati alla ridotta aderenza nel tempo alle cure antiretrovirali e diminuire sensibilmente i costi per i sistemi sanitari nazionali, che spesso costituiscono un impedimento all'accesso alle cure, specie nei Paesi piu' poveri.
La vaccinazione terapeutica rappresenta una strategia innovativa mirata a educare il sistema immunitario di una persona infetta a reagire contro il virus che lo ha infettato. Si parla in questi casi di vaccini 'terapeutici' in quanto servono a curare persone gia' infette, mentre quelli 'profilattici' hanno una funzione preventiva (si prendono da sani per evitare i contagi). Non esiste purtroppo al momento un vaccino profilattico contro l'Hiv.
Il vaccino sperimentato e' stato realizzato dal Karolinska instituet di Stoccolma, nel gruppo della professoressa Britta Wahren (Svezia), secondo le specifiche dei ricercatori del Bambino Gesu'. Nel soggetto infetto, in questo caso un bambino, viene somministrato il dna di una specifica proteina del virus dell'Hiv. Queste informazioni genetiche introdotte nelle cellule del paziente stimolano la risposta immunologica dell'organismo. La cellula umana che riceve il dna dell'Hiv inizia a sintetizzarla, migliorando la risposta immunitaria verso il virus. Il vaccino ha ricevuto il via libera dall'Agenzia italiana del farmaco e dal comitato etico dell'ospedale. Le risposte immunologiche sono state studiate in collaborazione con il laboratorio di Evoluzione e Trasmissione virale dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, coordinato dalla dottoressa Gabriella Scarlatti il cui lavoro e' focalizzato sullo studio della prevenzione della trasmissione virale e della progressione di malattia in bambini e adulti.
Lo studio dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' e' stato effettuato su 20 bambini con infezione verticale da Hiv. I 10 di loro cui e' stato somministrato il vaccino hanno sviluppato un significativo aumento della reattivita' al virus dell'Hiv a differenza del gruppo che non lo ha ricevuto. L'importanza di questo trial ha spinto i ricercatori del Bambino Gesu' a pubblicare lo studio sulla piu' prestigiosa rivista scientifica open source 'Plos one'. La trasmissione materno-infantile dell'Hiv e' infatti un problema che riguarda soprattutto Paesi poveri o poco sviluppati e la pubblicazione su una piattaforma gratuita permettera' a chiunque di seguire la strada tracciata dallo studio del Bambino Gesu'. Grazie ai risultati dello studio sara' ora possibile procedere alla fase successiva della sperimentazione che prevede la somministrazione precoce della terapia antiretrovirale, la successiva somministrazione del vaccino e, nell'adolescenza, la possibile sospensione della terapia antiretrovirale per periodi di tempo ristretti e sotto monitoraggio.
La creazione del primo vaccino terapeutico pediatrico efficace contro l'Hiv e' un passo fondamentale per cercare di ridurre l'uso delle terapie antiretriovirali.
Consistono nella combinazione di diversi farmaci che bloccano la replicazione del virus permettendo l'immunoricostruzione dell'organismo affetto da Hiv.
Si tratta di terapie molto efficaci nel tenere sotto controllo il virus, ma gravate di tossicita' nel lungo termine. Un bambino che nasce infetto iniziera' le cure gia' nel primo anno e - ad oggi - dovra' proseguirle per tutta la vita, senza interruzioni. Proprio la continuita' richiesta nell'assunzione dei farmaci e' un ostacolo molto grande quando il paziente si avvicina all'eta' dell'adolescenza. Un'eta' in cui capita spesso di non seguire correttamente il percorso di cura, con tutte le conseguenze del caso. La mancanza di continuita' nell'assunzione dei farmaci porta al fallimento terapeutico. Si dovra' quindi trovare una nuova combinazione di farmaci che riesca a tenere il virus sotto controllo, ma con meno possibilita' di scelta. A ogni fallimento, infatti, il numero di farmaci tra cui il medico curante puo' scegliere per trovare una nuova terapia diminuisce. I dati raccontano che dopo circa 7 anni dall'inizio della terapia antiretrovirale, il 50% dei soggetti va incontro al fallimento terapeutico. Altro rischio della mancanza di continuita' nel seguire la terapia e' l'insorgere di virus resistenti alle cure antiretrovirali.
La vaccinazione terapeutica contro l'Hiv (in fase avanzata di sperimentazione nell'adulto) permette di tenere sotto controllo il virus sospendendo la terapia antiretrovirale per periodi di tempo piu' o meno lunghi. Gli effetti benefici sui piccoli pazienti offerti da questa possibilita' sono molteplici.
Innanzitutto si riduce drasticamente il rischio dei fallimenti terapeutici e dell'insorgenza di virus resistenti. Inoltre si potranno ridurre sensibilmente i casi di sovra-infezione.
Fondamentale anche la riduzione dei costi, sia per i sistemi sanitari nazionali, sia per i singoli pazienti. Basti pensare che in media ogni anno di terapia di un singolo paziente costa sui 20.000 euro.
Attualmente presso il Bambino Gesu' sono seguiti 104 pazienti (piu' di 40 sono stati trasferiti con successo presso i centri dell'adulto). Di questi, 55 sono stranieri provenienti da zone ad alta endemia. Dalla meta' del 2006 sono state effettuate 25 nuove diagnosi.
(wel/ Dire)