Roma, 29 nov. - Hiv, quando se ne parla si ha sempre la sensazione di parlare di un fantasma del passato. Niente di piu' errato se l'Organizzazione mondiale della sanita' lancia la Giornata mondiale contro l'Aids per il primo dicembre con dei numeri allarmanti: nel mondo piu' di due milioni di adolescenti tra 10 e 19 anni hanno l'Hiv, e molti di questi non ricevono le cure e le indicazioni adeguate per tenere sotto controllo la malattia. Il fallimento delle politiche adottate fin qui, spiega l'Oms, ha fatto si' che all'interno dei malati piu' giovani la mortalita' sia cresciuta del 50 per cento, mentre per tutti gli altri pazienti e' scesa nel mondo del 30 per cento tra il 2005 e il 2012. Non solo. C'e' il rischio che i contagi aumentino per diverse cause, spiegano le nuove linee guida sull'assistenza pubblicate dall'Oms, a partire dagli abusi sessuali per arrivare all'uso di droghe iniettabili e a questi si aggiunge un maggior numero di bambini nati da madri sieropositive che raggiungono l'adolescenza.
"Gli adolescenti sono sottoposti a pressioni sociali ed emozionali difficili da sopportare durante il passaggio dalla giovane eta' a quella adulta" spiega Gottfried Hirnschall, direttore del dipartimento Hiv dell'Oms. "Inoltre hanno una minore probabilita' degli adulti di fare il test e spesso serve loro un maggiore supporto per poter seguire regolarmente le terapie".
(Wel/ Dire)