Roma, 27 nov. - Se per turisti e residenti trovare un bagno pubblico appena decente al centro come in periferia e' un'impresa, la situazione non cambia molto per pazienti e visitatori degli ospedali romani. E se va meglio in quelli piccoli e piu' moderni, al Policlinico Umberto I - una citta' nella citta' - le condizioni dei servizi igienici sono intollerabili. Ecco le schede pubblicate dal quotidiano 'Il Tempo': POLICLINICO UMBERTO I La situazione nel piu' grande ospedale della Capitale e' a dir poco critica. Nella stragrande maggioranza dei casi da noi esaminati i locali mancavano completamente di quegli elementi minimi per cui una stanza si possa definire ½un bagno»: carta igienica, sapone, carta per le mani e a volte persino la luce. Lo scenario spesso e' sconfortante: spazzoloni riversi nei bidet, assorbenti a terra, contenitori per la carta divelti, porta saponi spezzati, tavolette giacenti a terra e chi piu' ne ha piu' ne metta. Il bagno al piano terra del dipartimento di Urologia, per fare un esempio, si manifesta assai prima all'olfatto che alla vista. Diversi metri prima di incontrarlo, infatti, puoi gia' sentirne il puzzo e, una volta entrati, gli occhi non tardano a rivelarne le cause: urina sul pavimento in gran quantita', assenza di carta igienica e, non essendoci finestre o estrattori d'aria, mancanza di areazione. Oppure, altro esempio, un bagno all'interno della Clinica delle Malattie infettive e tropicali che offre allo sfortunato avventore una situazione al limite dell'impossibile: non c'e' la luce. Non solo. Molti dei bagni sono chiusi come per costituzione naturale, dal momento che numerosi locali indicati essere ½bagni» sono inaccessibili perche' chiusi a chiave da tempo immemore e a tempo indeterminato, avendoli noi controllati ripetutamente in differenti orari e trovandoli comunque chiusi. Altri vengono serrati dalle ore 17 e alcuni, persino, non sono piu' tali perche' il mondo si e' dimenticato della loro esistenza: erano bagni e ora sono qualcos'altro, spesso ripostigli e depositi.
Per cio' che riguarda la pulizia - come gia' accennato - non va meglio, dal momento che puzzo e sporco sono diffusi anche se, si sa, cio' dipende anche dal grado di civilta' e do educazione degli utenti e degli orari delle pulizie. A tal proposito, la palma d'oro come ½peggior bagno dell'Umberto I» va senza dubbio ai servizi del pronto soccorso: la puzza e' insopportabile, di quelle che non ti permettono di starci dentro per piu' di qualche secondo. Piu' o meno la durata di un'apnea. Di carta e sapone, poi, nemmeno a parlarne. In compenso, guardando bene dietro il water, abbiamo visto una scatola elettrica rotta con fili penzoloni a qualche centimetro dal pavimento. Sentendo quindi, a un certo punto, la legittima esigenza di lavarci le mani abbiamo chiesto a un'infermiera dove poter trovare un bagno provvisto di sapone, questa e' stata la risposta: ½Non c'e', qui noi il sapone e la carta ce li portiamo da casa».
Non possiamo dire di aver visitato tutti i bagni dell'Umberto I - missione francamente impossibile - ma la situazione e' quella descritta, salvo le piacevoli eccezioni riscontrate a Malattie Cardiovascolari e respiratorie, Chirurgia 1/A, Medicina Interna e Chirurgia Plastica.
OSPEDALE SAN GIOVANNI Situazione lievemente migliore della precedente, sebbene non priva di criticita'. Piu' sapone e piu' carta certamente (anche se non sempre), ma gli arredi e i sanitari sono spesso fatiscenti e alcuni pavimenti anneriti da macchie oramai decennali. Nel bagno del reparto di Medicina III abbiamo visto, ad esempio, una parete con due grossi buchi, segno di qualcosa che c'era e che ora e' stato staccato; oppure nel Dipartimento Emergenze, dove i porta sapone e i contenitori per la carta sono vuoti o distrutti. OSPEDALE SAN CAMILLO FORLANINI La situazione migliora notevolmente. Le condizioni sono buone, sia quelle degli arredi che quelle igieniche. Al netto di alcune falle - una tavoletta divelta nel bagno pazienti di Ematologia, oppure la carta e il sapone assenti nelle sale d'attesa di Medicina dello sport e Radiologia - la situazione e' nel complesso degna di un luogo in cui un malato puo' andare a curarsi. Cio' anche grazie alla sua recente ristrutturazione.
OSPEDALE SANDRO PERTINI La situazione e' accettabile e i bagni appaiono puliti. Sapone e carta non mancherebbero, se non fosse per qualche sperequazione: al piano terra della Palazzina C la carta igienica e' assente ma nel seminterrato dello stesso edificio abbiamo trovato sette rotoli in un solo bagno. Qualche pecora nera (reparto ginecologia) e molti aspetti positivi, anche se le dimensioni ridotte del complesso ospedaliero sono un vantaggio non da poco. POLICLINICO CASILINO Condizioni ottime per i bagni di questo piccolo ospedale. Forniti di tutto e puliti anche se, appunto, le sue davvero piccole dimensioni e l'esiguo numero di servizi in esso presente facilitano le cose.
POLICLINICO GEMELLI Nel grande ospedale dell'Universita' cattolica del Sacro cuore bagni puliti, provvisti di tutto il necessario e a volte anche di piu', come il deodorante per ambiente nel reparto di neurofisiopatologia. Qualche problema c'e', come nei bagni di dermatologia, ma le condizioni sono buone sprattutto considerando le sue grandi dimensioni.
OSPEDALE SANT'ANDREA Un solo porta sapone rotto, peraltro debitamente segnalato.
Un'eccellenza assoluta nel panorama dei bagni degli ospedali romani. Un'attenzione che speriamo possa essere presa a modello per le altre strutture ospedaliere della Capitale.
(Wel/ Dire)