(DIRE) Roma, 21 nov. - A colloquio per circa un'ora nella sede di Lungotevere Ripa col neo commissario per la spending review Carlo Cottarelli, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha messo sul piatto i suoi programmi per "riqualificare" la spesa sanitaria. E farla dimagrire.
"Il nostro colloquio e' stato fondamentale- ha detto il ministro- Cottarelli e' rimasto impressionato dall'ambizione del Patto e ha capito che stiamo lavorando sul serio per tagliare gli sprechi". Il conto e' presto fatto, nelle ambizioni ripetute gia' piu' volte dalla Lorenzin: 30 miliardi in meno nel giro di 5 anni. Anche se non di tagli secchi preferisce parlare, ma di risorse da reinvestire in ricerca, infrastrutture, in piu' salute insomma. Inevitabile la parola d'ordine del ministro: lotta agli sprechi.
Le scommesse del ministro. Scommessa ambiziosa. E chissa' che ne penseranno le regioni e tutti gli operatori, visto che col Patto si dovranno toccare nervi sensibili come gli ospedali, il personale, i farmaci (e chissa' se su questo versante non provvedera' gia' la legge di stabilita' all'esame del Senato col maxi emendamento del Governo in arrivo con tanto di fiducia incorporata per la prossima settimana), le cure sul territorio.
Ma altre due carte avrebbe in serbo il ministro: l'impiego a largo spettro dell'e-ealth e i costi standard. Solo per la sanita' elettronica, gli ultimi studi stimano 12 mld di risparmi una volta che (ma quando?) andra' a regime. Mentre per i costi standard si aspetta la nuova versione del benchmark tra tutte le regioni virtuose con un periodo di 5 anni di convergenza per quelle in deficit. Altre due scommesse, appunto. A portata di mano, ma solo sulla carta.
Il bisturi su acquisti e personale. D'altra parte Cottarelli lo ha spiegato a chiare lettere al ministro: tutti i ministeri dovranno fare la loro parte con la spending "interna". Dove "interna", non sta per le sole spese del ministero. Anzi.
E non a caso due filoni principali "targati Cottarelli" sono il personale e le gare centralizzate per l'acquisto di beni e servizi, riportando la barra nelle mani della Consip. Idea, questa, che Lorenzin coltiva gia' da tempo. Qualche regione e' gia' avanti, alcune stanno anche proprio di questi tempi alzando il tiro: e' il caso della Toscana, che passera' da tre Estav a una sola Estar. Chissa' se bastera'.
(Cds/ Dire)