Roma, 19 nov. - "Lo scorso mese di luglio il consigliere regionale Riccardo Agostini (Pd) ha presentato una mozione per attivare le procedure necessarie a garantire la pratica della circoncisione rituale per i maschi di religione ebraica e di religione musulmana nelle strutture sanitarie del Lazio, affinche' si possa tutelare la sicurezza del paziente. In attesa della discussione della mozione, registro una prima risposta positiva dalla dottoressa Flori De Grassi, direttore generale della direzione regionale Salute ed Integrazione socio sanitaria, nella quale precisa che le strutture pubbliche possono praticare la circoncisione su richiesta, senza ulteriori autorizzazioni, ma che essendo fuori LEA (Livello Essenziale di Assistenza) e' completamente a carico del paziente". Lo dichiara Aodi Foad, presidente dell'Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia e Co- mai (Comunita' del mondo arabo in Italia).
"L'Amsi- prosegue Foad- ringrazia tutti quelli che hanno collaborato in modo congiunto in questi anni per arrivare a questo primo passo fondamentale per la tutela della salute dei bambini, considerando che il 30% delle circoncisioni si fanno presso strutture clandestine. Adesso chiediamo al governo italiano una legge nazionale riguardante la circoncisione".
"Ringraziamo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti; la dottoressa Flori De Grassi; il consigliere regionale, Riccardo Agostini; la commissione Infanzia Amsi, coordinata dal dottor Abed Kamaisi, dall'onorevole Augusto Battaglia, dalla dottoressa Rosanna Cerbo del Policlinico Umberto 1; il consiglio direttivo Co-mai; l'ufficio di presidenza di 'Uniti per Unire', e il Commissario straordinario dell'Asl RmF, Giuseppe Quintavalle, il quale ha dato subito la disponibilita' della stessa asl per istituire ambulatori per la circoncisione nell'ambito della collaborazione Amsi-ASL RmF".
(Cds/ Dire)