Roma, 19 nov. - La spending review infilera' il bisturi su due temi assai delicati, dalla "revisione dei livelli essenziali" fino all'"appropriatezza delle prestazioni". Il cuore dell'assistenza sanitaria e del Servizio sanitario nazionale. La partita, come e' noto, vale 108 miliari, a tanto ammonta nel 2013 il finanziamento del Sevizio sanitario nazionale.
Da tempo la difficile trattativa con le Regioni sta tentando di far decollare il sistema dei costi standard. Fino ad oggi sono stati rivisti e prevedono, per Asl e ospedali, un mix di costi e qualita'. Si attendeva un intervento nella legge di Stabilita' e non e' escluso che arrivi sulla base delle intese con le Regioni.
A fare da benchmark saranno le otto Regioni che non sono sottoposte a piano di rientro dal deficit sanitario. Un capitolo a parte e' quello della possibilita' di ulteriori risparmi su beni e servizi: per evitare il famoso paradosso della siringa, assai citato nei talk show, per cui lo stesso bene costa a Reggio Calabria il triplo rispetto Milano.
Ma non si trattera' solo di questo: secondo l'autorita' di vigilanza sui contratti pubblici si puo' recuperare fino al 14 per cento del valore di spesa del servizio di pulizia in sanita'. Mentre per i farmaci e per i dispositivi medici si oscilla dal 7,4 per cento al 24,6 per cento.
(Cds/ Dire)