Roma, 15 nov. - Nel 2035, nel mondo, saranno 592 milioni i casi di diabete e 471 milioni quelli di insufficiente tolleranza al glucosio, lo stato di pre-diabete che espone comunque a un piu' elevato rischio cardiovascolare. Nel 2013, intanto, sono stati sfiorati i 700 milioni di persone con diabete (382 milioni) e pre-diabete (316 milioni). Questi i dati contenuti nel rapporto IDF Diabetes Atlas 2013 reso pubblico in occasione della Giornata mondiale del diabete.
Il diabete e' una vera e propria pandemia "in continua espansione, visto che ogni volta che l'IDF aggiorna le proprie stime, i numeri purtroppo crescono", spiega Maria Luigia Mottes, membro del comitato di coordinamento Diabete Italia. Secondo il rapporto, poi, il diabete assorbe ogni anno risorse per 548 miliardi di dollari, l'11 per cento dell'intera spesa sanitaria mondiale. "Il nostro Paese- ha spiegato Antonio Cimino, presidente della sezione Lombardia dell'Associazione medici diabetologi (Amd)- non si discosta dalla media, con oltre 10 miliardi di euro sui circa 100 miliardi di spesa sanitaria nazionale".
Dal canto suo, Emanuela Orsi, presidente della sezione Lombardia di Societa' italiana di diabetologi (SID), ha sottolineato: "Non contano solo i costi economici, ma anche quelli sociali poiche', calcola IDF, nel 2013 sono morte nel mondo 5,1 milioni di persone a causa del diabete, quasi 14mila ogni giorno". In Italia la mortalita' per diabete riguarda, ogni anno, circa 27mila persone fra i 20 e i 79.
Il diabete riduce l'aspettativa di vita di 5-10 anni ed e' responsabile di complicanze serie ed invalidanti: ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco, ogni 26 minuti una va in insufficienza renale, ogni 30 minuti una ha un ictus, ogni 1,5 ore una subisce una amputazione, ogni 3 ore una entra in dialisi.
Marco Comaschi, membro del Comitato scientifico IBDO Foundation, spiega: "Nel nostro paese, il costo medio annuo di una persona con diabete e' di circa 3mila euro per il servizio sanitario, ma esiste una componente del diabete spesso sottostimata sia clinicamente sia per peso economico: l'poglicemia". Infatti "ipoglicemie ripetute sono responsabili di aumentato rischio cardiovascolare, cerebrovascolare, di demenza, di incidenti e cadute".
(Cds/ Dire)