Roma, 14 nov. - Il congresso straordinario dell'Anaao a Caserta da 14 al 15 novembre. "Quello che ci aspettiamo- spiega a Il Sole 24Ore Sanita' Costantino Troise, segretario nazionale del sindacato- e' che le modifiche allo statuto che realizzeremo siano in grado di dare una spinta al modo di essere e di fare sindacato. Abbiamo bisogno di cambiare perche' e' cambiato il mondo intorno a noi. E quando muta il contesto non c'e' piu' scelta: il cambiamento e' una necessita'. Per questo e' diventato urgente promuovere le modifiche che non sono solo organizzative, ma anche di princi'pi e modi di lavorare per rappresentare la categoria in un contesto sempre piu' difficile".
Una vera e propria rifondazione quella che l'Anaao ha deciso di mettere in pista con il congresso di riforma dello statuto.
Una rifondazione che passa attraverso la creazione del maggior sindacato unico di medici e dirigenti non medici, dando spazio, anche a livello di vertici sindacali con il congresso elettivo del prossimo anno, alle facce nuove dell'organizzazione delle cure. I giovani sono una componente essenziale del sindacato, soprattutto per cio' che riguarda i problemi legati alla sottoccupazione e al turn over e agli sviluppi di carriera e parteciperanno al sindacato in piena autonomia. Le donne rappresentano il 40% degli iscritti. La dirigenza sanitaria non medica e' entrata a far parte dell'Anaao dopo la riforma Brunetta e ha portato la rappresentativita' a circa il 25% della categoria.
"La forza d'impatto sindacale dei prossimi anni- aggiunge Troise- e' necessariamente legata alla semplificazione della rappresentanza che tratta e oggi i problemi nascono spesso proprio dalla numerosita' delle sigle sindacali". Giovani, donne, unita' sindacale (con la dirigenza non medica) e rapporti con gli altri sindacati (tanti) della dipendenza sono proprio gli argomenti su cui punta l'Anaao Assomed per un rinnovamento del sindacato in vista del congresso elettorale del prossimo anno, da mettere in pratica con la proposta elaborata da una commissione congressuale per garantire un risultato finale che rispecchi i princi'pi che hanno ispirato la segreteria nell'organizzare il congresso: rappresentare in una formula organizzativa compiuta ed equilibrata, soggetti e temi politici emersi negli ultimi anni, piu' volte assunti dal segretario nazionale come parte essenziale della politica associativa, come, appunto, la rivoluzione di genere e l'emergenza della questione giovanile.
In particolare, l'obiettivo e' dare visibilita' alla costituzione di un nuovo soggetto sindacale che sia rappresentativo dei medici e dei dirigenti sanitari, a tempo indeterminato e con contratti atipici e di altre figure professionali, quali gli ingegneri clinici, che condividono i luoghi fisici del lavoro assistenziale. Un vero sindacato della dirigenza insomma.
Tra le novita' principali e' previsto che l'esecutivo nazionale quindi si configura come la struttura di lavoro del segretario nazionale i cui componenti sono da lui stesso selezionati, in relazione alle principali funzioni operative, senza alcun vincolo se non la specifica competenza.
Poi sara' individuato en nuovo organismo denominato direzione nazionale, vero organo deliberativo e di guida politica dell'Associazione, composto da componenti di diritto, individuati nei segretari regionali, e da componenti eletti dal congresso nazionale.
Il consiglio nazionale si trasformera' in una Camera rappresentativa dell'organizzazione periferica, a cui affidare il ruolo di organo consultivo e propositivo della associazione per 'accorciare' la distanza tra centro e periferia consentendo una sede di confronto e di scambio di idee ed esperienze.
Altro obiettivo delle modifiche allo statuto e' definire il perimetro delle competenze della cariche esecutive di segretario nazionale, regionale e aziendale attribuendo a ognuna di esse la responsabilita' primaria delle prerogative sindacali in tema di contrattazione, nazionale e decentrata, e della ripartizione dei distacchi e permessi, in coerenza con le norme del contratto. Al segretario nazionale e regionale sono affidati anche compiti di vigilanza e verifica sulle attivita' degli organismi centrali e periferici, prevedendo una possibilita' di intervento nelle circostanze critiche.
Infine, per il sindacato si deve favorire all'interno degli organismi statutari centrali e periferici lo scambio di esperienze e competenze in tema di contrattazione e organizzazione del lavoro per portare in campo gruppi dirigenti nuovi per genere ed eta' anagrafica.
(Cds/ Dire)