(DIRE) Roma, 12 nov. - Il Ministro Lorenzin, nel disegno di legge presentato al Parlamento, ha previsto uno specifico articolo dedicato alla dirigenza sanitaria del Ministero della salute.
L'articolo in questione prevede di dividere gli attuali dirigenti di seconda fascia: quelli con laurea non sanitaria, continuano ad essere tali, mentre quelli con laurea sanitaria vengono spinti in un'unica area con i dirigenti delle professionalita' sanitarie. Non e' chiaro come questo passaggio possa migliorare il servizio sanitario nazionale, gli esiti delle cure ai pazienti, o anche solo rendere piu' funzionale il ministero della salute.
In realta' la previsione normativa non risolve neanche i presunti problemi che intende risolvere: se infatti il problema e' prevedere specifiche norme per l' accesso ai ruoli della dirigenza delle professionalita' sanitarie del Ministero della salute e specificare le modalita' di accesso alla dirigenza di seconda fascia, che non possono che basarsi sul concorso pubblico costituzionalmente previsto, sarebbe bastato molto meno.
Forse pero' l'obiettivo non dichiarato e' quello di voler cambiare solo la situazione di alcuni: infatti dietro tanto fumo, si intravede al comma 5 la fotografia di uno, massimo due persone, il che farebbe del disegno di legge Lorenzin, se approvato, l'ennesima legge ad personam.
Le OO.SS. non possono essere favorevoli ad una soluzione tanto pasticciata, che puo' solo aumentare i problemi anziche' risolverli.
I lavoratori, del ministero della Salute, dirigenti e delle aree, che rappresentiamo non capirebbero il senso di una norma siffatta che quindi rispediamo al mittente.
(Cds/ Dire)