(DIRE) Roma, 12 nov. - "Quella del governo delle liste d'attesa negli ospedali tra le sfide e' la piu' ardua". È il parere di Alessio D'Amato, responsabile della cabina di regia della sanita' laziale, audito in commissione Sanita' alla Pisana.
"L'ammontare delle prestazioni erogate dal Ssr- ha spiegato D'Amato- e' di poco piu' di 26 milioni, poco piu' del 50% viene erogato da strutture pubbliche e per 49,2% da quelle private. Di questi 26 milioni di prestazioni, a livello di prenotazione, solo il 27,5% passa attraverso il sistema del Recup, il 13,4% accede direttamente agli sportelli Cup delle aziende ospedaliere e delle Asl, quindi la maggior parte viene gestita direttamente nel sistema privato (48,3%)".
Scendendo nel dettaglio, D'Amato ha spiegato che "abbiamo un sistema di prenotazione per Cup e Recup piu' forte nelle Asl A, B, C e D e a Rieti, fino ad arrivare ad inversioni complete di tendenza per quanto riguarda le strutture delle grande aziende ospedaliere dove la gestione diretta e' preponderante.
All'Umberto I la gestione diretta e' dell'80%, al San Filippo Neri del 76%, al San Camillo del 66%, all'Ifo del 73%, al Sant'Andrea del 61".
"Il primo punto che vogliamo porre all'attenzione- ha aggiunto- e' quello dell'implementazione del sistema regionale del Recup e del Cup, pensando anche alla nuova gara che deve tenere conto di volumi di prestazioni che, se saranno rispettate le indicazioni, dovranno essere superiori agli attuali.
Intendiamo avere l'adesione a questo centro di prenotazione, non solo per le strutture pubbliche ma anche per quelle accreditate, almeno fino a una misura del 60% delle agende che vengono gestite. Con le categorie sono stati fatti diversi incontri e a differenza del passato, dove c'era una certa cautela nel fornire le agende, tutti si sono dichiarati favorevoli alla gestione delle agende nella misura del 60% per garantire il governo del sistema".
"Un altro punto e' quello riguardante i percorsi di cura. Dopo il primo accesso, se sei un malato cronico devi entrare in un percorso di cura dove non bisogna prenotarsi di volta in volta per le visite, ma e' il sistema che ti prende in carico e ti dice qual e' il tuo percorso. L'altra azione importante e' quella dell'attivita' intramoenia. Ad esempio al Policlinico Umberto I e' evidente che c'e' qualcosa che non funziona nel profondo. Se hai l'80% di prenotazioni gestite direttamente, al di fuori di qualsiasi percorso, e' evidente che c'e' un quadro che ha a che fare con l'intramoenia che va affrontato- ha concluso D'Amato- Ferme restando le norme vigenti, quando hai luoghi interni alla struttura dediti a questa attivita', il meccanismo che si e' decretato e quello del bonus/malus: se hai le liste d'attesa che superano i livelli previsti dal piano nazionale, 30 o 60 giorni, si sospende l'attivita' intramoenia fino a quando non si e' riequilibrata questa discrasia".
(Cds/ Dire)