Roma, 20 dic. - La riforma delle professioni sanitarie ritenta la partita dell'approvazione in parlamento. Il Consiglio dei ministri di martedì infatti ha approvato il disegno di legge del ministro della salute Beatrice Lorenzin, già licenziato in via preliminare dallo stesso Cds lo scorso luglio, che contiene, tra le altre cose, i principi per riorganizzare le professioni sanitarie. E che ora attende solo di essere calendarizzato in commissione senato.
Sul provvedimento infatti è stato acquisito il parere favorevole con alcune osservazioni, della Conferenza unificata delle regioni, in massima parte accolte e inserite nel testo, senza però alcuna modifica per le professioni sanitarie che attendono una regolamentazione da oltre sette anni. Il ddl interviene infatti su professioni affini ma regolamentate in modo diverso: gli infermieri, le ostetriche e i tecnici sanitari di radiologia medica, già aggregate in collegi provinciali e federazioni nazionali, le altre costituite in associazioni. Per le prime,quindi, si è trattato di trasformare i collegi in ordini, per le seconde, di dargli una rappresentanza istituzionale.
Il ddl prevede in sostanza la costituzione degli ordini degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (in questo ordine rientreranno anche gli assistenti sanitari, oggi con un albo a sé). Il provvedimento come spiega Antonio Bortone presidente del Conaps, il coordinamento delle professioni sanitarie, "sanerà questa pericolosa falla del nostro sistema sanitario, che, oltre a generare disfunzioni nelle diverse azioni di tutela della qualità e certificazione professionale, a cui gli ordini sono chiamati, permette e favorisce il proliferare dell'abusivismo professionale mettendo a rischio gli stessi operatori sanitari e i cittadini".
Il ddl poi mette sotto il controllo del ministero della Salute (e non più quello della giustizia) gli ordini di biologi (accanto a quello dei farmacisti) e degli psicologi. E infine il ddl prevede la riforma degli ordini professionali sotto forma di riscrittura di parte (capi I, II, III) del dlgs 233/46 relativi agli ordini dei medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti.
(Cds/ Dire)