Roma, 17 dic. - "L'Università non può essere immaginata come un grande parcheggio per il mondo del lavoro, e il medico formato non è solo un medico aggiornato ma deve essere considerato una reale risorsa per la società e per la Professione. Ed è per questo che oggi sarò presente all'Assemblea presso il complesso didattico de le Scotte, indetta dai medici in formazione portando la solidarietà e la forza istituzionale dell'Ordine dei Medici di Siena". Lo dice il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Siena, Roberto Monaco.
"L'aumento del numero dei laureati- prosegue- e la diminuzione dei posti per la specializzazione, lascia fuori dalla formazione specialistica e dalla Medicina Generale molti medici. Attualmente in Italia il numero di laureati è circa 8.500, mentre le borse specialistiche sono scese a 4.500 e i posti per i corsi di formazione in medicina generale sono 800. In questo modo rimangono fuori circa 3.000 medici che, con le nuove norme, non possono accedere ad un posto di lavoro meritato di diritto".
"Certamente in un momento così difficile- continua Monaco- bisogna essere propositivi e pensare che i futuri specialisti devono avere una visione complessiva del sistema Sanità, che comprende sia l'Ospedale sia il territorio, oltre che riuscire ad intercettare i reali bisogni del cittadino che sempre più da 'beneficiario' diventa utente consapevole e titolare di diritti. Per far questo occorre lavorare insieme all'Università al fine di recuperare il divario tra teoria e pratica, tra nozioni e cognizioni".
Secondo il presidente dell'Ordine dei Medici di Siena il problema è anche dovuto al fatto che vi "è una riduzione del numero di docenti universitari che in pochi anni diventeranno insufficienti per una didattica moderna con sempre maggiori esigenze e complessità".
"Inoltre- conclude Monaco- gli anni di specializzazione sono in aumento ed è incomprensibile pensare che un medico cominci a lavorare dopo i 35 anni anche in considerazione del nostro sistema pensionistico".
(Cds/ Dire)