Roma, 11 dic. - Atto di indirizzo per il rinnovo dell'accordo collettivo nazionale per la Medicina generale. Parla di medioevo contrattuale Silvestro Scotti, vicesegretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e segretario regionale Continuita' assistenziale.
"L'atto di indirizzo diffuso in questi giorni- dichiara Scotti- e che sarebbe alla valutazione della Conferenza Stato Regioni, rappresenta un tentativo di frammentazione dell'assistenza territoriale, figlio solo dell'interesse di alcune regioni di validare i loro interessi locali senza nessuna visione di un livello essenziale di assistenza unico e nazionale quale e' l'offerta della medicina di famiglia".
"Il sistema feudale delle regioni individua nei medici di medicina generale i futuri servi della gleba di un sistema sanitario regionale- continua Scotti- i meccanismi proposti rispetto alla ristrutturazione del compenso toglierebbero piu' del 30 per cento delle risorse fornite ai medici, oggi investite sull'organizzazione dello studio allo scopo di migliorare l'assistenza ai cittadini, per ricondurle a quella di un funzionariato che in tutti i settori del pubblico ha mostrato limiti connessi a corruzione e superficialita' con aumenti di spesa a fronte di peggioramento dell'assistenza".
"La Fimmg contrastera' in tutte le sedi un atteggiamento che considera provocatorio e arrogante, ma sollecita la parte dei rappresentanti politici di livello europeo, nazionale e regionale, a vigilare sui tentativi di distruggere le basi della Sanita' nazionale che dovrebbe proiettarsi in chiave europea e non in interessi di bottega".
(Cds/ Dire)