Roma, 9 dic. - Continuava a respirare, aggrappata alle contrazioni come a una sveglia che la riportasse in vita. Finche' la discesa in sala parto non si e' trasformata in un'angosciosa incognita, con l'ascensore guasto e lei, la donna, in barella, prigioniera all'ottavo piano. Tra medici e infermieri che premono il bottone inutilmente e, attorno, un'accelerazione ansiosa che non approda a nulla. Momenti da incubo. Alla fine la donna partorisce al piano, in emergenza. Lei si salva ma il bimbo no. Viene estratto con i sintomi dell'asfissia. Il cuore batte ma non ha reazioni cerebrali. Nessun grido, niente pianti. Intubato e ricoverato in terapia intensiva e' ancora sotto osservazione.
L'ascensore del 'Citta' di Roma' potrebbe aver bruciato il tempo necessario a eseguire il parto cesareo in sicurezza. La donna, assistita dall'avvocato Stefano Maccioni, che in passato ha seguito per 'Cittadinanzattiva' diversi casi di malasanita', ha presentato una denuncia nei confronti dei responsabili della struttura, una clinica a Monteverde Vecchio. "La mia cliente era sveglia e ha visto cio' che e' accaduto. Non e' stato possibile raggiungere il seminterrato dov'e' la sala parto della clinica". Si era preparata a lungo per quel parto. La respirazione. La concentrazione necessaria per affrontare le doglie. Ogni cosa era stata prevista anticipatamente. Fino all'episodio dell'ascensore. Minuti preziosi andati persi nella concitazione. Alla fine si decide per la procedura di emergenza. Infermieri e inservienti portano su il necessario per attrezzare un parto in emergenza all'ottavo piano. La donna e' salva. Il bimbo e' compromesso in alcune funzioni vitali.
E a questo punto la domanda da sciogliere e' se la donna sia stata prelevata per il trasferimento in sala parto nei tempi consentiti, oppure non vi asiano stati ritardi anche prima dell'episodio relativo all'ascensore. Dai dati 2013 dell'osservatorio privato 'Marsh', che analizza i risarcimenti erogati per colpe mediche, risulta che la stragrande maggioranza di richieste di risarcimento avvengono in seguito a parti fisiologici (il 78,5%) e solo il 21% in seguito a un cesareo.
(Cds/ Dire)