Roma, 6 dic. - "Il Policlinico Umberto I come ogni altra azienda ospedaliera vanta al suo interno una propria avvocatura con tanti professionisti e un direttore, sostenuta con fior di risorse pubbliche. Nel 2008 soltanto l'Avvocatura del nosocomio universitario costo' all'erario oltre 1 milione di euro. Eppure a ben guardare questi costi non sarebbero sufficienti a svolgere il lavoro riferito al contenzioso legale all'interno del settore.
Spesso infatti vediamo che il manager di turno ingaggia studi legali esterni a migliaia di euro a consulenza. Peraltro senza spiegarne la necessita' alla Regione Lazio". Lo dice in una nota la segreteria provinciale Fials di Roma in merito agli impegni di spesa che il Policlinico Umberto I ha sostenuto nelle ultime due settimane.
"Chiediamo al direttore generale dell'ospedale, Domenico Alessio, che illustri il motivo di affidare i contenziosi legali a professionisti privati quando c'e' l'avvocatura interna e altrettanto chiediamo al presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, di intervenire per il prosieguo affinche' non si creino doppioni nei mandati legali. Nello specifico, ad agosto scorso, il manager ha incaricato l'avvocato Francesco Scacchi 'di predisporre tre atti di querela nei confronti di tre periodici al fine di difendere una delle piu' importanti aziende sanitarie dislocate sul territorio da accuse risultate altamente diffamatorie, nocive e prive di qualsiasi fondamento, e di autorizzare il pagamento della somma pari ad euro 10696,40'.
"Ma non e' finita qui- prosegue la nota Fials- Tuttavia da un'attenta lettura gli articoli sembrerebbero di contenuto politico e sembrerebbero riguardanti esclusivamente la figura del dottor Alessio e non l'azienda Policlinico. Con la stessa nonchalance il direttore ha nominato un altro legale, l'avvocato Antonio Vallebona, per affidargli l'incarico riguardante il contenzioso con il dirigente sindacale della Fials Antonio Sili Scavalli. Incarico che a oggi ha visto impegnati 3.775 euro".
"Tuttavia- aggiunge la nota- negli ultimi giorni il manager ha firmato 4 provvedimenti per il pagamento di una dozzina di parcelle legali per un totale di oltre 131 mila euro e precisamente 131.041,90 da sommare a un acconto di qualche mese fa di altri 7.768,80. Ossia: 2 parcelle per 2762,60 euro; 8 parcelle per 12.055,19 e 42.298,30, 1 parcella singola per 42.821 e un'altra per 31.075,11 con un acconto iniziale di mentre altri 7.768,80 euro. Tuttavia anche se taluni di questi ingaggi sono da riferirsi a amministrazioni precedenti cio' non toglie che il costo e' eccessivo soprattutto quando le aziende sanitarie devono stringere la cinghia per rientrare dal deficit annuale, quando e' in vigore un severo blocco del turnover e quanto si prorogano i contratti precari con il contagocce e con tanta fatica".
"Bisogna infatti tenere presente in questo specifico contesto che la legge regionale n. 4 del 28 giugno 2013, recita all'articolo 14 che 'ai fini del contenimento della spesa pubblica, l'avvocatura regionale, qualora non sussistano conflitti di interessi neppure potenziali, garantisce il coordinamento delle avvocature e degli incarichi di rappresentanza e difesa legale delle agenzie, degli enti pubblici regionali, e delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale'. Questo basta per chiedere al presidente del Lazio Nicola Zingaretti di intervenire sull'operato del direttore generale Alessio, per fare fronte a un dispendio di denaro inutile e dannoso per la gestione della sanita' laziale".
(Cds/ Dire)