Roma, 6 dic. - La Conferenza Stato-Regioni, dopo la scelta fatta in Conferenza dei presidenti, ha deciso: saranno Emilia Romagna, Umbria e Veneto le tre Regioni benchmark su cui costruire i costi standard per il 2013, mentre per il 2014 le Regioni hanno annunciato che elaboreranno una proposta con criteri differenti che consentano a tutte le Regioni eleggibili di poter essere inserite in quelle benchmark. Sciolte quindi le riserve che vedevano il ballottaggio tra Veneto e Lombardia e tra Marche ed Emilia (l'Umbria come prima Regione in graduatoria aveva gia' il posto assicurato).
"È una giornata importante e lo dico senza retorica perche' ho visto nascere i costi standard nella Bicamerale per il federalismo", ha dichiarato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "Con i costi standard e con il lavoro che stiamo portando avanti- ha aggiunto- si avranno risparmi che sono stati calcolati in 2/3 miliardi ma l'obiettivo e' soprattutto l'efficienza dei servizi. Ci sono e ci saranno sempre i detrattori, ma la verita' e' che oggi e' stato segnato un punto importante".
La scelta delle tre Regioni benchmark e' positiva perche' significhera' anche "poter ripartire con maggiore forza con il Patto per la salute, a cui stiamo lavorando da mesi- ha proseguito Lorenzin- per riprogrammare il Servizio sanitario nazionale valorizzando maggiormente i Lea, i Livelli essenziali di assistenza, che hanno sofferto in questi anni".
"Con i risparmi- ha specificato il ministro- si potranno riallocare risorse e rendere il servizio sanitario nazionale piu' sostenibile e piu' competitivo anche nella sfida transfrontaliera. Questa e' una fase di grande novita' nel sistema europeo da cogliere in fretta per affrontare tutte le sfide che ci attendono".
"Questo e' un punto importante per l'attuazione del federalismo, grazie al lavoro intenso si e' arrivati a questa determinazione che non e' una classifica ma una indicazione di lavoro affinche' la qualita' possa conciliarsi con la sostenibilita'". Cosi' il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, ha commentato l'approvazione, da parte della Conferenza Stato-Regioni delle tre Regioni indicate come benchmark per determinare i costi standard. "Sono particolarmente soddisfatto- ha proseguito- questa decisione consentira' di proseguire con maggiore alacrita' il lavoro sul Patto per la salute".
"La Conferenza delle Regioni- ha dichiarato in conferenza stampa il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini- ha esaminato e avanzato la sua proposta nell'ambito del Dlgs 68/2012. Con i criteri che sono economici e indicatori sanitari nei mesi scorsi e' stata costituita la graduatoria delle cinque Regioni che erano eleggibili (Umbria, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Marche). Queste rientrano tutte nei criteri di qualita', adempimento e anche della gestione degli indicatori della spesa sanitaria. Tra queste abbiamo individuato la Regione Umbria, Emilia Romagna e Veneto e riteniamo che per le caratteristiche anche di rappresentativita' della popolazione di dimensionamento e organizzazione del settore esse possano essere complessivamente Regioni che costituiscono una base oggettiva per la costruzione costi standard sui cui le Regioni puntano molto. La fase sperimentale parte da questo momento in poi anche perche' il riparto sara' fatto entro dicembre".
"Sono state le Regioni- ha ricordato Marini- a proporre l'introduzione dei costi standard per evitare i tagli lineari e per lavorare nella direzione di una maggiore qualita' ed efficienza del servizio sanitario nazionale".
Per quanto riguarda il 2014 la presidente Marini ha specificato come sia allo studio "una nuova proposta (che dovrebbe modificare il Dlgs sui costi standard) che introduca criteri per i quali in maniera anche estesa si possano utilizzare tutte le Regioni eleggibili", ricalcando in gran parte la proposta formulata dalla Regione Toscana qualche settimana fa.
Marini ha poi parlato anche del Riparto del Fsn 2013. "La prossima settimana abbiamo all'ordine del giorno il riparto 2013 con una conferenza straordinaria che si terra' giovedi' prossimo".
Molto soddisfatto il governatore del Veneto, Luca Zaia. "Ho apprezzato decisione Lombardia di fare un passo indietro.
Decisione che ci consente dar vita all'idea di portare il lombardo-Veneto tutto insieme. E il Veneto sara' proprio il rappresentante".
La sanita' per Zaia con i costi standard potrebbe risparmiare molto. "Se si applicassero i costi del lombardo-veneto potremmo risparmiare ogni anno 30 miliardi. Da noi un pasto sanitario costa 6 euro e mezzo in altre parti d'Italia anche 60-80 euro".
Zaia ha poi annunciato che si partira' subito e ha specificato come "immagino che si trovera' una sorta di soft landing per le Regioni in dissesto che hanno piu' difficolta'".
Soddisfatta anche la Regione Marche che, nonostante nella graduatoria delle cinque Regioni eleggibili fosse terza, e' stata esclusa. "L'accordo raggiunto- ha dichiarato a margine della conferenza l'assessore alla Salute delle Marche, Almerino Mezzolani- oggi e' importante perche' da' un segnale forte della voglia delle Regioni di andare avanti sui costi standard per questo, con senso di responsabilita', come fatto anche dalla Lombardia abbiamo deciso di non metterci di traverso".
Ma dalla Conferenza e' emersa anche qualche novita' sull'atto d'indirizzo della medicina convenzionata (anticipato ieri dal nostro giornale) che pare essere in dirittura d'arrivo. "Dovrebbe essere pronto tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio per poter subito partire con la trattativa", ha assicurato il presidente del comitato di Settore Sanita' delle Regione, Claudio Montaldo.
(Cds/ Dire)