Roma, 6 dic. - "Grazie all'applicazione dei nuovi programmi operativi, nel 2015 i conti della sanita' regionale presenteranno, per la prima volta, dopo anni di disavanzo, un attivo di 8 milioni di euro. Dopo 8 anni si uscira' dal tunnel del piano di rientro che dura dal 1 marzo 2007. Un traguardo fondamentale per restituire alla Regione una sana e ordinaria capacita' di governo, sulla base di una nuova programmazione autonoma, trasparente, affidabile, condivisa, che metta al centro di ogni scelta il diritto alla salute dei cittadini". È quanto emerge dai programmi operativi presentati oggi dal presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, che specificano le azioni correnti dell'amministrazione regionale nel settore sanitario.
Con la presentazione dei Programmi Operativi 2013/2015 e la sottoscrizione dell'accordo per la proroga dei contratti dei 2700 precari che lavorano nel sistema sanitario regionale, la Sanita' del Lazio volta pagina: si avvia la chiusura della stagione dell'emergenza del piano di rientro e si offre una risposta organica ai 3 grandi fattori di crisi che hanno segnato la storia di questi anni: 1. Lo squilibrio geografico tra centro e periferia, impoverita dalla chiusura di molte strutture, dall'assenza di un'offerta alternativa agli ospedali, dall'errore e dall'inefficacia del sistema delle macro aree che ha prodotto una desertificazione dei servizi nelle province; 2. La fragilita' o inesistenza della sanita' del territorio, prigioniera di un modello ospedale-centrico (oggi la spesa sanitaria del Lazio e' dedicata per il 52% alla sanita' ospedaliera, per il 48% al territorio e alla prevenzione); 3. La crescente precarizzazione del lavoro, la marginalizzazione di una nuova generazione di medici e operatori, l'assenza di un ricambio di competenze e di esperienze provocate dalla rigidita' del blocco del turnover.
La riorganizzazione della rete ospedaliera, e la costruzione di una nuova rete territoriale della salute, e' la condizione indispensabile per tagliare i costi, riducendo il tasso di ospedalizzazione inappropriata, offrendo allo stesso tempo servizi migliori ai cittadini, e una sanita' piu' vicina ai bisogni di salute delle persone.
Con i Programmi Operativi 2013/2015 saranno applicati tre principi fondamentali: 1. Avanti con la riconversione delle strutture e il piano per la nascita delle Case della Salute; 2. Si supera finalmente il sistema delle macro aree, che hanno fortemente penalizzato le province. D'ora in poi la dotazione di posti letto si calcolera' distinguendo Roma citta' dalle singole province, sulla base dei reali fabbisogni e del rispetto dei livelli essenziali di assistenza; 3. La riduzione complessiva di posti letto, necessaria per rientrare nel parametro nazionale obbligatorio di 3 posti letto per mille abitanti e per raggiungere gli obiettivi del piano di rientro, si fondera' su criteri selettivi e non su tagli lineari.
In termini assoluti, su una dotazione complessiva di 17882 posti letto pari a 3,13 per mille e' necessario ridurre ulteriori 892 posti letto, 628 per acuti e 264 di day hospital per arrivare ad un totale di 16.990 e rientrare nei dettami della legge. La riduzione sara' applicata rispettando l'equilibrio territoriali, che oggi vede un surplus di posti letto a Roma a scapito delle province, e si concentreranno esclusivamente sui posti letto scarsamente o per nulla utilizzati.
La riduzione, sulla base della ricognizione tecnica sui settori che presentano ad oggi un eccesso di offerta, riguardera' in particolare l'area chirurgica per 527 posti letto, quella materno infantile per 211, l'area medica per altri 211 posti letto. In questi tagli sono compresi anche 264 posti di day hospital.
Saranno incrementati invece di 109 unita i posti letto dell'area critica (unita' di trattamento neurovascolare).
Inoltre oggi e' stata firmata la proroga a tutto il 2014 del contratto di lavoro per i 2700 precari impegnati nella sanita' del Lazio. Grazie a questa decisione, per la prima volta dopo anni, non si attende l'ultimo minuto per dare una certezza ai lavoratori e alle loro famiglie. Nei giorni scorsi il Governo ha firmato un protocollo con i sindacati per prorogare i contratti nel comparto sanita' fino al 2016. Appena questa intesa diverra' decreto legge applicheremo quanto previsto.
Si conferma l'intenzione di porre gia' al prossimo tavolo nazionale, e quindi al Governo, un piano per l'avvio della stabilizzazione dei precari che riteniamo a questo punto un obiettivo credibile.
(Cds/ Dire)