Roma, 5 dic. - Ieri sera, presso il ministero della Salute, i sindacati del settore sanitario e medico hanno sottoscritto un protocollo d'intesa sul precariato in sanita'. "È l'avvio di un percorso che, se correttamente portato avanti, potra' dare risposte a tutti coloro che con contratti precari garantiscono ai cittadini i livelli essenziali di assistenza. Un percorso difficile che pero' si avvia in modo positivo e che speriamo mantenga la linea data dal sottosegretario del ministero della Salute, Paolo Fadda, di cui abbiamo apprezzato impegno e serieta'".
Questo il primo commento di Fp-Cgil, CislFp, Uil-Fpl all'indomani della firma."Nei prossimi giorni- continua la nota- il ministero della Salute, previa verifica del dipartimento della Funzione Pubblica, emanera' direttive alle Regioni che potranno rinnovare i rapporti di lavoro flessibili e atipici sino al 31 dicembre 2016. È stato poi condiviso un testo di Dpcm che norma le procedure riservate alle assunzioni a tempo indeterminato per il personale che al 30 ottobre 2013, negli ultimi cinque anni, abbia maturato almeno tre anni di servizio anche non continuativo con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, anche presso un ente diverso da quello che indice la procedura, nel limite del 50% delle risorse disponibili dal 2013 al 2016".
"Il Dpcm dovra' passare al vaglio del dipartimento della Funzione Pubblica, del ministero dell'Economia e delle Regioni. Nel Protocollo e' stata condivisa la necessita' di individuare soluzioni, anche normative, per i percorsi di stabilizzazione di quelle tipologie di lavoro flessibile non previste dal Dpcm.
Ulteriori iniziative dovranno poi essere adottate per superare gli attuali vincoli per le Regioni in piano di rientro. Si e' infine concordata la necessita' di introdurre nell'ordinamento vincoli per evitare la creazione di nuovo precariato per effetto dell'uso improprio dei rapporti di lavoro flessibile".
"Ora- concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl- all'accordo dovranno seguire atti concreti. Il sindacato vigilera' sul percorso per dare certezza ai lavoratori flessibili della Sanita' e per assicurare la qualita' dei servizi sanitari ai cittadini".
(Cds/ Dire)