Roma, 4 dic. - 'Trasparenza, legalita' ed etica nel Servizio Sanitario Nazionale' e' stato il tema del convegno nazionale indetto da Agenas. Un argomento delicato e che coinvolge a 360 gradi anche il comparto sanita'. Legalita', etica e trasparenza sono temi di grande attualita' e coinvolgono tutte le istituzioni e i settori della nostra societa', al punto che hanno reso necessaria una legge di contrasto alla corruzione, la n. 190 del 6 novembre 2012: 'Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione' e il D.Lgs n.33 del 14 marzo 2013 'Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni'.
Il nuovo quadro legislativo inaugura, per le Aziende sanitarie, una stagione mirata a rimuovere le inadeguatezze della precedente normativa, sia sul lato del contrasto, sia su quello della prevenzione della corruzione. Nel governo della sanita' esistono situazioni, dalla ricerca, alle liste d'attesa, agli accreditamenti, alle modalita' di rimborso degli erogatori dei servizi, in cui, inevitabilmente, proprio perche' la normativa lascia ampio spazio alla discrezionalita' degli interventi, si rende strategica e doverosa la massima trasparenza.
E' evidente che, al di la' delle stime sui possibili risparmi apparse di recente sulla stampa, in un momento in cui il Servizio sanitario nazionale, quanto l'intera Pubblica Amministrazione, sono impegnati nella revisione della spesa, la rimozione di tutto cio' che contribuisce al cattivo uso delle risorse e' una scelta doverosa per evitare di incidere sulla qualita' dei servizi.
'Ogni fatto corruttivo- ha detto Giovanni Bissoni, Presidente di Agenas- o anche solo il cattivo uso delle risorse, in sanita', e' doppiamente inaccettabile perche' incide direttamente sul diritto essenziale di accesso alle cure. La mancanza di trasparenza favorisce fenomeni degenerativi di inefficienza e ingiustizia, minando alle radici gli stessi valori fondati del Ssn.' Bissoni ha poi specificato come l'illegalita' e la corruzione 'rappresentano all'incirca il 5-6% della spesa sanitaria (circa 5-6 mld di euro). Un fenomeno preoccupante che incide seriamente su efficienza ed equita' dei servizi ma che soprattutto mina alla base il rapporto fiduciario con i cittadini'. Per questa ragione il presidente di Agenas ha lanciato la sua proposta: 'Inserire tra le aree di lavoro del patto della salute anche una parte che possa riguardare l'efficienza, la trasparenza e la lotta alla corruzione'.
Bissoni ha poi affrontato quelle che in sanita' sono le questioni piu' urgenti da affrontare: asimettria informativa, discrezionalita' nelle scelte, acquisti beni e servizi, manipolazione della ricerca e trasparenza del servizio pubblico.
Attraverso un messaggio scritto ha voluto portare il suo saluto alla platea anche il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, che ha evidenziato come 'nella delicata fase economica e sociale che stiamo attraversando appare sempre piu' forte il richiamo ad una maggiore trasparenza nei processi decisionali , intesa come strumento per assicurare un maggior tasso di efficienza e di legalita' nella gestione della cosa pubblica'.
'Anche nel campo dei servizi e delle prestazioni sanitarie- ha specificato il presidente della Camera- la trasparenza costituisce un elemento imprescindibile per il buon funzionamento del servizio sanitario nel suo complesso cio' in quanto l'esercizio trasparente delle funzioni svolte, non solo consente di mettere in evidenza le criticita' esistenti e permette un'azione di controllo diffuso, ma costituisce un indispensabile strumento di contrasto all'illegalita', alla corruzione e alle infiltrazioni criminali che, purtroppo, hanno colpito anche il settore della sanita''.
Obiettivi e temi del convegno che sono stati condivisi anche dal direttore generale per la programmazione del ministero della Salute, Francesco Bevere, che ha sottolineato come l'Italia sia tra i paesi piu' corrotti: 'Nelle classifiche siamo all'ultimo posto insieme a Grecia, Bulgaria. Anzi, negli ultimi tempi abbiamo perso altri tre posizioni e ora siamo al livello della Tunisia, con tutto il rispetto per quel Paese'. Un problema, quello dell'illegalita', che per Bevere 'determina una perdita di competitivita' del Paese'. La questione, pero', non si puo' risolvere modificando sic et simpliciter regole e procedure.
'L'educazione al comportamento etico- ha sottolineato- e' un qualcosa che deve essere centrale. Possiamo modificare strutture e procedure, ma la questione centrale rimane la persona'.
In conclusione anche il Dg del ministero della Salute ha concordato sull'esigenza di inserire nel patto per la Salute anche un capitolo ad hoc sulla materia.
Il dibattito e' poi proseguito con l'intervento di Guido Carpani, capo gabinetto del dipartimento della Funzione pubblica, che ha illustrato da vicino il tema del Piano nazionale anticorruzione, della legge 190/2013 e dell'intesa in conferenza unificata. Carpani ha anch'egli evidenziato le criticita' del settore a partire dalla sua estrema discrezionalita' rispetto ad altri comparti pubblici. 'C'e' bisogno di trasparenza- ha detto riferendosi alle liste d'attesa- mentre sugli acquisti di beni e servizi e utile creare le centrali uniche'. Altro tema toccato e' quello che riguarda le nomine di Dg e primari, dove oltre a criteri seri di selezione e' auspicabile 'una maggiore rotazione dei dirigenti'.
Incentrato molto sull'esigenza di integrazione del sistema l'intervento del presidente dell'Anac (Autorita' nazionale anticorruzione), Romilda Rizzo, per cui occorre affrontare la questione a 'livello nazionale'. Il problema e' infatti anche 'lo scarso coordinamento e cooperazione tra le istituzioni'. Altro punto evidenziato riguarda la l'eccessivo numero di regole che a volte favoriscono l'illegalita'. In ogni caso per Rizzo bisogna 'puntare su trasparenza e valutazione', senza dimenticare come sia necessario che le aziende nominino i responsabile della corruzione.
A seguire ha preso la parola Angelo Lino Del Favero, presidente di Federsanita' Anci, che nel ricordare le criticita' proprie del comparto (accreditamento, libera professione, concorsi, gare e ricerca) ha specificato come sulla materia non si e' all'anno zero: 'Oggi abbiamo tutti gli strumenti per costruire piani anticorruzione', ma cio' che e' piu' importante e' l'atteggiamento da tenere. 'Non dobbiamo vivere gli adempimento contro la corruzione come meri obblighi burocratici'.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il vice presidente Fiaso, Fausto Nicolini che ha parlato anche del problema delle sponsorizzazioni: 'Nella mia Asl rifiutiamo gli eventi sponsorizzati dalle industrie e siamo attenti anche alle donazioni in cui c'e' del materiale di consumo'. 'Siamo impegnati- ha specificato- nella costruzione di una nuova cultura aziendale che valorizzi il merito e le buone pratiche'.
Durante il convegno, oltre agli addetti ai lavoro del circus sanita' e' intervenuto anche Vittorio Demicheli di 'Rete Libera', che nel rilevare gli aspetti positivi della sanita' ha evidenziato come occorra 'vincere la sfida sull'appropriatezza delle cure e il problema della frammentazione regionale'.
Durante l'esposizione sono stati anche presentati i primi risultati del monitoraggio sull'amministrazione trasparente. Il 92% delle 237 strutture (Asl, Ao e Irccs) interpellate hanno sul proprio sito una parte dedicata alla trasparenza.
Dopo 'Libera' ospite dell'assise e' stata l'assessore alla Salute della Regione siciliana, Lucia Borsellino, che ha ricordato come 'serve piu' responsabilizzazione' e in ogni caso bisogna 'trovare tutti gli strumenti possibili perche' c'e' stata una grande involuzione culturale nella nostra Regione'.
'La sanita'- ha ricordato Borsellino- e' ambito dove si concentrano grossi interventi economici e il nostro compito oltre a fornire percorsi chiari e trasparenti e' anche quello di non lasciare i cittadini e gli operatori da soli'.
Altro spunto alla riflessione lo ha fornito la senatrice del Pd, Nerina Dirindin, che ha evidenziato come il 'mancato rispetto del diritto delle persone e' di non avere un'adeguata assistenza'. Per questo la senatrice ha dichiarato come sia fondamentale sciogliere alcuni nodi come il precariato, la sicurezza nei luoghi delle cure, i conflitti d'interesse, l'abuso di potere e la corruzione.
A chiudere il quadro e a portare anche un messaggio che non fosse esplicitamente incentrato sulle questione pratiche del comparto, ci ha pensato il teologo Vito Mancuso, per cui 'il nostro e' un Paese di individui che si credono furbi perche' trasgrediscono le regole dell'ordine etico e civico, ma che in realta' sono semplicemente ignoranti perche' tale continua trasgressione produce il caos quotidiano dentro cui siamo costretti a vivere, fatto di approssimazione, diffidenza, nervosismo, disattenzione, e tasse elevatissime cui corrispondono servizi spesso ben poco elevati'.
Il problema per Mancuso 'non e' l'immoralita' pratica, anche perche' il bene e il male stanno dove c'e' la liberta'', la questione semmai e' che 'l'etica per funzionare ha bisogno di liberta' altrimenti non c'e''. Ma per percepire la liberta' per il teologo essa 'ha bisogno di educazione'. E oggi il problema e' che manca proprio una specifica educazione della liberta', a partire dalla filosofia morale e dalla spiritualita'. 'Curiamo il nostro corpo e la nostra psiche, ma poco mandiamo in palestra la nostra liberta''.
(Cds/ Dire)