Roma, 3 dic. - Abuso d'ufficio. Nei confronti del rettore dell'Universita' Sapienza di Roma, Luigi Frati, e di altre 4 persone, tra cui un figlio del 'Magnifico', la Procura della Capitale ha chiuso le indagini, passo che in genere prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
Alla base del procedimento istruito dal pm Alberto Pioletti c'e' il fatto che Frati, in passato preside della facolta' di medicina della Sapienza e primario del Policlinico Umberto I, fece istituire, nel 2011, all'interno dello stesso ospedale, una autonoma struttura di ricerca in campo cardiovascolare proprio allo scopo di metterci alla guida il figlio Giacomo.
Per questa vicenda, sotto accusa oltre a Frati ed al suo erede, ci sono l'ex commissario straordinario dell'Umberto I, Antonio Capparelli, e il direttore sanitario, Francesco Vaia. La delibera finita sotto la lente degli inquirenti, e' la numero 293 del 19 aprile del 2011 che si attuo' dopo quella 218 del dicembre 2010.
Secondo uno specifico capo d'imputazione la dirigente del settore risorse umane, Floriana Rosati, avrebbe evitato di trasmettere alla Regione la relazione in cui erano state riscontrate le numerose violazioni alla normativa. Lei ora e' chiamata in causa per una presunta omissione d'atti d'ufficio.
(Cds/ Dire)