Roma, 2 dic. - doveva essere l'ultimo dei mohicani il dentista romano denunciato nel giugno 2012 per una mega evasione di 8 milioni di euro non dichiarati. Oggi non e' piu' tempo per grandi evasioni (almeno speriamo) ne' per lauti guadagni, anzi, sono piu' gli studi odontoiatrici che chiudono che quelli che riescono a resistere alla crisi. E se i dentisti piangono amare lacrime, registrando un calo di attivita' circa del 40% negli ultimi 5 anni, complice anche la concorrenza dell'odontoiatria 'low-cost', quelli a stare peggio sono pero' i cittadini, ridotti a rinviare persino la cura di una caria. I segnali erano peraltro gia' evidenti da alcuni anni: nel 2009 gli italiani che si erano rivolti a un odontoiatra erano stati solo il 39,7% della popolazione totale, quindi oltre il 60% degli italiani non era mai andato in tutto l'anno dal dentista, neanche per una visita di controllo.
sempre nel 2009, all'inizio della crisi economica, la spesa delle famiglie italiane per il dentista era gia' calata del 30% malgrado la presenza allora di 56.000 odontoiatri e 32.000 studi privati.
oggi preoccupa la possibilita' di continuare a garantire una sanita' equa per tutti, l'accesso alla salute e all'assistenza sanitaria diventano piu' che mai temi universali e non solo unicamente dei paesi a basso e medio reddito. Importanti settori della popolazione, anche nei paesi occidentali, come il nostro, restano esclusi da servizi essenziali come quelli della prevenzione. Cosi' si va meno dal dentista o dall'oculista, si controlla meno il colesterolo per evitare spese e i problemi si affrontano solo quando cominciano a dare fastidio, con costi umani, sanitari e sociali molto maggiori.
eppure investire in prevenzione vuol dire risparmiare, una strada obbligata per contenere la spesa sanitaria visto l'allungamento della vita media della popolazione. Per questo e' piu' che mai importante sviluppare programmi di prevenzione mirati e con precisi obiettivi di risultato da monitorare, garantendone l'accessibilita' alla popolazione piu' vasta possibile. La crisi, poi, non risparmia anche altri importanti aspetti della vita dei romani: in citta' la richiesta di medicinali gratuiti, raccolti dal banco farmaceutico, dal 2006 ad oggi e' aumentata del 486%, ormai anche l'accesso ai farmaci e' diventato un serio problema di sopravvivenza.
l'articolo 32 della nostra sempre attualissima costituzione cosi' recita: "la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita', e garantisce cure gratuite agli indigenti", ma il nostro servizio sanitario fatica ogni giorno di piu' a rispettarlo. L'articolo 32 e' l'unico nel quale la costituzione cita, non casualmente, diritti degli individui e non dei cittadini.
il nostro servizio sanitario (e non sistema, come qualcuno si ostina impropriamente a chiamarlo) e' stato istituito dopo molte battaglie nel 1978 (stesso anno della legge basaglia sui manicomi e della legge sull'aborto), costituisce una faticosa e preziosa conquista sociale, non dimentichiamolo, e va continuamente difeso e tutelato per il bene di tutti.
(Cds/ Dire)