Parto cesareo, Sipps: Scippa microbiota materno a neonati
Miniello (vicepresidente): In Italia 38% mamme fa operazione, primi al mondo
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 25 set. - "I bambini nati da parto cesareo vengono scippati di quell'eredita' microbica che madre natura ha programmato per il neonato, ovvero il passaggio attraverso il canale da parto e la conseguente consegna di microbiota materno.
Questi bambini hanno un'alterata composizione del microbiota intestinale e quindi una disbiosi". Lo dichiara alla Dire Vito Leonardo Miniello, vicepresidente della Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) e docente di Nutrizione infantile all'Universita' di Bari, a proposito del proprio intervento al congresso virtuale in live streaming della Sipps 'Napule e'...', dei giorni scorsi. Il titolo della sua relazione e' stata 'Microbiota: i biomodulatori'.
Il microbiota intestinale agisce in difesa del nostro corpo da agenti patogeni, ha delle funzioni immunitarie vitali e sviluppa quelle metaboliche, pero' "l'Italia- denuncia il professor Miniello- detiene il triste primato, insieme alla Cina, sull'incidenza del parto cesareo. La media del Paese e' del 38%, in Campania si arriva anche al 55/60% e la Puglia si attesta al 45%".
Secondo il vicepresidente Sipps non solo neonati e bambini possono avere delle disbiosi intestinali, ma "quasi tutte le persone sotto stress. Queste, hanno delle ricadute sensibili sulla composizione del microbiota intestinale, dovuto all'esistenza di un asse tra intestino e cervello. Il 90% della serotonina, l'ormone del buon umore- approfondisce l'esperto- viene prodotto dall'intestino e regolato dal microbiota intestinale. Quindi, una disbiosi puo' determinare un'alterazione del carattere e del comportamento".
Per risolvere il problema di squilibrio microbico intestinale dei bambini "si puo' fare ricorso- consiglia Miniello- ai biomodulatori. Ce ne sono di quattro tipi: probiotici, prebiotici, simbiotici e postbiotici. L'importante e' chiedere sempre al pediatra che sapra' consigliarne uno che abbia funzioni immunomodulanti favorevoli".
Scavando piu' a fondo il professore definisce il microbiota intestinale come "l'organo fragile, perche', negli ultimi 50 anni, abbiamo alterato la sua composizione con cibi sempre piu' curati microbiologicamente e con l'antibiotico terapia facile.
Noi- prosegue- veniamo dalla campagna, consumavamo la carne una volta alla settimana e avevamo una dieta ricca di carboidrati, legumi e cereali. Purtroppo, questo tipo di alimentazione e' stato abbandonato. Per un ragazzo e' piu' 'cool', fa piu' 'figo' essersi 'sparato' un bigburger piuttosto che aver mangiato la pasta e ceci della mamma. Dobbiamo tornare alle nostre tradizioni ed esportare la nostra cultura culinaria. Invece- conclude- siamo stati assediati ed espugnati da culture oltreoceano che hanno alterato e violato la nostra entita' biologica".
(Wel/ Dire)
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