(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 18 set. - Rientro a scuola al tempo del COVID con molte novita' per bambini, ragazzi, genitori e insegnanti.
Cambiano le modalita' di relazione (limiti al contatto fisico e alla condivisione di materiale), l'organizzazione degli spazi (aule, banchi singoli, percorsi, mensa in classe) e il modo di comunicare (uso della mascherina).
"Queste novita'- spiegano gli specialisti del Bambino Gesu'- possono generare confusione e ansia perche' distanti da cio' a cui si e' abituati. Nel nuovo numero di 'A scuola di salute', il magazine digitale a cura dell'Istituto per la Salute, diretto dal prof. Alberto Ugazio, le informazioni e i consigli degli esperti dell'Ospedale per affrontare il ritorno tra i banchi in sicurezza, riducendo le preoccupazioni.
I CONSIGLI CONTRO L'ANSIA DA RIENTRO Genitori: gli esperti del Bambino Gesu' suggeriscono di impegnarsi a non trasmettere ansia ai figli rispetto alle novita'; di aiutare bambini e ragazzi ad abituarsi alle nuove routine (ad esempio organizzando a casa, con i piu' piccoli, giochi con le mascherine) e di fare attenzione ai possibili segnali di stress legati a questo periodo cosi' particolare (alterazioni nel ritmo e/o nella qualita' del sonno, nervosismo eccessivo, cambiamenti nell'alimentazione) per affrontarli insieme.
Insegnanti: l'invito e' a raccontare in modo chiaro e semplice le novita' di quest'anno agli studenti, sottolineando l'utilita' delle misure di protezione che dovranno rispettare: un modo per renderli disponibili a collaborare e a sentirsi parte attiva del cambiamento. Trovare nuove forme di comunicazione non verbale (ad esempio mimando con le mani i concetti espressi a voce) e' l'indicazione per superare le difficolta' di comunicazione legate all'uso della mascherina. Massima attenzione, infine, ai segnali di disagio manifestati in classe.
Bambini e ragazzi: per i piu' giovani il consiglio e' di fidarsi e ascoltare con attenzione genitori e insegnanti sulle novita' del ritorno a scuola; di non avere paura di fare domande, chiarire i dubbi con l'aiuto degli adulti di riferimento e di sentirsi parte di un gruppo che, insieme, cerca di proteggere tutti, soprattutto i piu' deboli.
LE REGOLE DEL RITORNO IN CLASSE Per il rientro a scuola in sicurezza valgono le regole stabilite dal CTS (Comitato tecnico scientifico presso il ministero della Salute). Misurazione della temperatura ai bambini prima di uscire di casa: se e' superiore ai 37,5° va allertato il proprio pediatria di famiglia. Uso delle mascherine chirurgiche: e' obbligatorio a partire dai 6 anni di eta', soprattutto negli spazi comuni. Potranno essere abbassate solo se seduti, in classe, e adeguatamente distanziati. Controllo dei sintomi in classe: se un bambino presenta dei sintomi mentre e' a scuola, dovra' essere isolato in un'area apposita, assistito da un adulto e i genitori dovranno essere immediatamente allertati e attivati.
Tampone naso-faringeo: in caso di un bambino positivo al tampone, saranno avviate indagini tra i contatti e sara' il Dipartimento di Prevenzione della ASL competente a stabilire le eventuali chiusure.
INFLUENZA DI STAGIONE O COVID-19? I SINTOMI DA TENERE D'OCCHIO Il primo campanello d'allarme e' la febbre. I pediatri del Bambino Gesu' invitano i genitori a tenere d'occhio e a non sottostimare i segnali che possono indicare che il bambino abbia contratto il COVID-19 e non l'influenza stagionale che, con l'inizio della scuola, si manifesta con episodi di febbre e tosse. La temperatura superiore ai 37,5° o la comparsa di almeno un sintomo tra tosse insistente e senza catarro, brividi, dolore muscolare, gola infiammata e mal di testa possono indicare che il bambino sia stato infettato dal virus SARS-CoV2. Sono stati segnalati altri sintomi meno comuni come nausea, vomito, diarrea, perdita del gusto o dell'olfatto. In ogni caso la febbre oltre i 37,5°, che non scende nemmeno con gli antipiretici, e' il primo segnale importante. Se si sospetta che il bambino sia entrato in contatto stretto con un caso confermato o probabile di COVID-19 nei 14 giorni precedenti la comparsa dei primi sintomi, e' importante che rimanga a casa e che vanga contattato il pediatra, che identifichera' i sintomi e, a seconda della loro gravita', potra' far eseguire i test necessari.
(Wel/ Dire)