Rientro a scuola, Sip: No angosce, pronti a trattare infezioni
Staiano (vicepresidente): Si' al nido per i piccoli, importante socializzare
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 18 set. - "Dobbiamo essere sereni e guardare l'aspetto positivo della scolarizzazione senza essere angosciati da una possibile infezione. Nel peggiore degli scenari siamo comunque gia' pronti a identificare i casi e a prendere le dovute misure". Sono parole di rassicurazione quelle che Annamaria Staiano, vicepresidente della Societa' italiana di pediatria (Sip), utilizza nel corso della diretta facebook 'Covid-19, le risposte degli specialisti in vista del rientro a scuola'. Un appuntamento in diretta facebook con Rino Agostiniani, altro vicepresidente Sip, per rispondere a tutti i piu' comuni dubbi dei genitori.
Tra le perplessita' delle famiglie c'e' innanzitutto l'iscrizione al nido per i piu' piccoli. "E' consigliabile- dice Staiano- perche' favorisce la socializzazione del bambino e stimola, anche i piu' piccoli, all'acquisizione delle varie tappe dello sviluppo psicomotorio. La scuola e' un momento importante, sociale, di crescita". La pediatra sottolinea come l'emergenza Covid "non debba scoraggiare le famiglie", l'importante e' "che siano adottate tutte le misure di prevenzione", precisa.
Organizzazione degli spazi, sanificazione, distanziamento, le regole da mettere in atto. "Per i bambini del nido ci sono delle disposizioni che incoraggiano ad avere un solo insegnante per piccoli gruppi- spiega la vicepresidente Sip- si deve poi cercare di far utilizzare ai bambini un certo numero riconosciuto di giocattoli. In questo modo, in caso di un bimbo infetto, si possono identificare non solo l'insegnante e i bambini con cui e' stato in contatto, ma anche i giochi che ha utilizzato. Sappiamo che l'infezione da Covid in eta' pediatrica e' molto piu' rara- precisa Staiano- ciononostante le disposizioni attuali ci suggeriscono di utilizzare tutte le norme di prevenzione".
Uno dei dubbi piu' martellanti per i genitori e' come riuscire a distinguere tra influenza e Covid. "I sintomi sono per gran parte sovrapponibili- evidenzia la pediatra- ma in assenza di contatti certi con soggetti positivi, tutti i bambini vanno gestiti come affetti da una normale influenza perche' e' molto piu' frequente l'influenza rispetto all'infezione da Covid- chiarisce Staiano- Pertanto i bambini con temperatura superiore ai 37.5 gradi devono rimanere a casa e trattati. Se la temperatura supera i 38 gradi bisogna distinguere se ci sono altri sintomi oltre la febbre, oppure il bambino va trattato con i comuni antifebbrili". La vicepresidente Sip ci tiene poi a precisare che, di fronte alla paura di eventuali infezioni da Covid, sia importante "evitare terapie fai da te come la somministrazione di antibiotici. Con una temperatura persistente al di sopra dei 38.5- precisa- si fa riferimento al pediatra curante".
Ultimo aspetto da non sottovalutare e' quando riportare il bambino a scuola. "In eta' pediatrica e' importante riconsiderare la convalescenza- dice l'esperta- Oggi la mamma che lavora da' meno peso a questa fase dell'episodio febbrile, che riguarda il giorno dopo la scomparsa della febbre. Molto spesso i bambini vengono immediatamente rimandati in classe. Invece- conclude la vicepresidente Sip- bisogna essere piu' prudenti e lasciare il bambino a casa per qualche giorno. Poi osservare se dopo la febbre possano comparire sintomi piu' specifci come potrebbe essere una variazione del sapore, dell'olfatto, che sono sintomi tipici dell'infezione da Covid, ma molto meno presenti in eta' pediatrica".
(Wel/ Dire)
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