Scuola, Agostiniani (Sip): Piu' tamponi rapidi o faticheremo a reggere
"No pericoli in mense scolastiche, virus non si trasmette con alimenti"
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 11 set. - "Posso gia' dire che faremo fatica a contenere il numero di bambini che verra' sottoposto a test/tampone. Io confido molto che ci possa essere un miglioramento e una maggiore diffusione dei test rapidi, perche' quelli che abitualmente facciamo richiedono tempi lunghi, pur essendo molto accurati". Rino Agostiniani, vicepresidente della Societa' italiana di pediatria (Sip) e direttore dell'area Pediatria e Neonatologia della Asl Toscana Centro (Firenze), intervistato da Fanpage.it traccia il quadro del rientro a scuola e delle possibilita' criticita' che il sistema si trovera' ad affrontare.
"Se rifletto sul numero di volte che i bambini mediamente si ammalano nel periodo invernale- continua il vicepresidente della Sip- penso che la nostra organizzazione fatichera' a reggere se non modifichiamo la modalita' dell'utilizzo dei test". Nel caso in cui un bambino dovesse manifestare sintomi influenzali mentre e' in classe, le raccomandazioni dell'Istituto superiore di sanita' (Iss) e del ministero della Salute prevedono "che ci sia una modalita' di transitorio isolamento del bambino in un ambiente dedicato con un adulto, che con gli adeguati dispositivi di prevenzione lo accudisce. Contestualmente vengono avvertiti i genitori che devono contattare il pediatra di fiducia per poi stabilire quale sara' l'iter successivo", spiega Agostiniani, se sia necessario o meno procedere a eseguire il tampone nasofaringeo. Prima di mandare i bambini a scuola, tuttavia, ci sono dei campanelli d'allarme a cui i genitori possono prestare attenzione. "Le mamme hanno un'estrema capacita' di comprendere come sta il loro figlio- sottolinea il vicepresidente Sip- Trovo un po' sterili le polemiche sui decimi di febbre, se 37,1 o 37,5. La temperatura e' solo uno dei componenti, e neanche il piu' importante, che puo' far comprendere il benessere del bambino.
Dunque, se il genitore ha la percezione che il piccolo non stia bene, indipendentemente dall'avere qualche decimo in piu' di febbre e basandosi su quelle condizioni generali che ben conosce e che e' abituato a considerare, e' preferibile tenerlo a casa". Rassicurando poi i genitori, il pediatra sottolinea che " i rischi per la salute personale dei bambini sono davvero trascurabili, perche' abbiamo visto, con numeri alti nel mondo, che i piu' piccoli in linea di massima si ammalano poco e di forme lievi. I genitori possono stare tranquilli".
Per limitare i contagi, pero', e' sempre importante seguire le regole. "La mascherina non fa male. Chi lo pensa dice una sciocchezza- ribadisce il pediatra- Il miglior strumento di prevenzione e' il distanziamento di un metro dall'altra persona. Nelle situazioni in cui non e' possibile rispettare questa indicazione e' opportuno l'utilizzo della mascherina, la quale, si ricordi, e' uno strumento di protezione per gli altri, non di se stesso. In una realta' scolastica, nel momento in cui e' seduti al banco, non e' necessario tenere sempre la mascherina. Quando non e' evitabile essere distanti, va indossata". Per quanto riguarda poi le mense scolastiche Agostiniani spiega che "non c'e' nessuna controindicazione. Il virus non si trasmette con gli alimenti. La fase di preparazione e quella di distribuzione del cibo sono si' delicate, ma vanno semplicemente rispettate le regole che gia' ci sono nel settore". Importante secondo il pediatra e' che le scuole "organizzino gli ambienti in cui il pasto viene consumato, separando magari gli ingressi dalle uscite e scaglionando le presenze, ma per il resto si puo' essere tranquilli". E sugli spostamenti dei piu' piccoli con lo scuolabus, il pediatra dice: "Situazioni a rischio zero non ce ne sono, soprattutto quando c'e' un'accentuazione della socialita'. Col trasporto si e' cercato di fare in modo di ridurre le presenze sui mezzi. In questa particolare situazione c'e' la raccomandazione di tenere sempre la mascherina quando non e' possibile rispettare il distanziamento".
Infine il vaccino anti-influenzale. "E'un'ottima arma per difendersi dall'influenza, ma non incide sulla circolazione del Coronavirus- spiega il vicepresidente Sip- Tuttavia, un recente studio ha dimostrato che le persone che hanno fatto negli ultimi anni dei vaccini tendono ad ammalarsi meno di Covid-19, molto probabilmente perche' quello stimolo che viene dato alla memoria immunitaria rende il sistema piu' brillante nel difendersi. Io credo che alcuni virus influenzali siano molto aggressivi e per certe categorie ancora piu' pericolosi di Sars-CoV-2. Non credo sia utile al momento una strategia di obbligatorieta' per gli studenti, quanto piuttosto una sensibilizzazione ad un incremento del vaccino per la categorie piu' a rischio, come ad esempio i bambini con patologie croniche, diabete ed asma, che gia' da anni rientrano nelle raccomandazioni del ministero. Penso che coprire queste categorie sia importante, anche perche' potrebbe capitare che una persona prenda in contemporanea i due virus. E allora non augurerei di dover combattere insieme virus dell'influenza e Coronavirus", conclude Agostiniani.
(Wel/ Dire)
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