Cipe Lazio a D'Amato: Parole fuori luogo, pediatri responsabili
Palma (segretario): Aumentare test rapidi, dati su scuole forse sottostimati
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 30 ott. - Le dichiarazioni dell'assessore D'Amato, "visto anche l'andamento di questi giorni, mi sembrano fuori luogo". Non usa mezzi termini il segretario della Confederazione italiana pediatri del Lazio (Cipe), Antonio Palma, commentando le dichiarazioni dell'assessore alla Sanita' Alessio D'Amato riguardo la necessita' di un maggior impegno da parte dei pediatri nella gestione dei pazienti pediatrici in questa pandemia.
"Dal punto di vista scientifico- ricorda Palma- e' stato ribadito piu' volte che e' impossibile distinguere tra una infezione Covid e le altre virosi respiratorie di cui i bambini soffrono. Un'altra premessa necessaria e' che nelle Linee guida dell'Istituto superiore di sanita' (Iss) e del Comitato tecnico scientifico (Cts) del Ministero della salute viene scritto che in caso di patologie respiratorie, addirittura di un semplice raffreddore, bisogna fare il tampone. A fronte di tutto questo, mi chiedo come fa il pediatra a non prescrivere il tampone, nell'interesse del bambino, della famiglia, dello studio e di tutto il sistema". Il segretario della Cipe Lazio difende con forza la categoria: "I pediatri, come tutti gli altri medici e forse anche un po' di piu' vista la specificita' dei nostri pazienti, sono abituati a prendersi le loro responsabilita' quotidianamente in ogni loro atto medico. Cosa dovremmo fare?- si chiede ancora- Dovremmo forse essere un po' superficiali e fare i tamponi a un bambino si' e uno no. Ma- tiene a precisare- la situazione e' quella che vediamo nonostante noi facciamo tanti tamponi. Ci sono moltissimi asintomatici che sfuggono, si parla di tracciamento dei contagiati e dei loro contatti, ma a noi viene detto che stiamo esagerando".
Secondo Palma sarebbe invece necessario aumentare "l'offerta di test rapidi, i salivari che sono meno invasivi, soprattutto per i bambini. Nessuno di noi si diverte a prescrivere i tamponi, che sono anche molto traumatici, ai nostri piccoli pazienti- tiene a precisare- Ma e' per la salvaguardia di tutto il sistema". Se i pediatri devono visitare di piu' e prescrivere meno tamponi, il segretario della Cipe Lazio ritiene sia necessario un atto ufficiale "come quello emesso in Emilia Romagna, dove e' stato chiarito che il raffreddore non va considerato sintomo di Covid. In questo caso, nessuno si sottrarrebbe ai propri obblighi".
Guardando alla situazione degli ultimi giorni, Palma evidenzia come "ogni pediatra ha moltissimi bambini in quarantena per casi di contagio nelle classi e nelle scuole. Forse i dati forniti a livello nazionale e anche regionale riguardo le scuole sono forse sottostimati o non precisi. E questo nonostante i tanti tamponi che noi prescriviamo. Chissa' cosa accadrebbe se ne prescrivessimo di meno" aggiunge.
I pediatri, ricorda inoltre il segretario della Cipe Lazio, hanno "una doppia responsabilita' perche' i bambini fanno parte di una famiglia in cui possono esserci altri bambini e se e' allargata ci sono anche i nonni, con i quali i bambini sono a contatto costantemente. I nostri pazienti non sono adulti che possono mettersi in isolamento, sono soggetti che vanno testati quanto prima per scongiurare il rischio che vadano in giro a contagiare chissa' quante persone. Inoltre- prosegue Palma- far effettuare il tampone ai nostri piccoli pazienti tutela sia noi pediatri che dobbiamo poter continuare il nostro lavoro, ma anche gli altri nostri assistiti, tra i quali ci sono anche bambini con malattie croniche, altre patologie e fragilita'. Altro che sanificazione degli studi".
In conclusione, il segretario della Cipe Lazio tiene a ricordare come gia' alla fine della prima ondata la Confederazione abbia dichiarato la propria disponibilita' "a incontrare, interloquire e confrontarsi con le istituzioni regionali per trovare percorsi di gestione dell'emergenza. Per tutta l'estate non abbiamo ottenuto risposta. La prima riunione- conclude Palma- c'e' stata la scorsa settimana".
(Wel/ Dire)
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