Petralia: In position paper chiesto a Governo fondo per ospedali pediatrici
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 2 ott. - 'Siamo riusciti, insieme ai nostri 16 ospedali pediatrici di diverso genere e tipo, a pubblicare un prodotto che e' frutto del lavoro comune. Sono esperienze che cercano di restituire un cammino svolto all'interno del lockdown e delle fasi successive, per proporre delle possibili soluzioni a quello che ci aspetta'. Lo dichiara Paolo Petralia, presidente dell'Associazione degli ospedali pediatrici italiani (Aopi), alla presentazione del Position paper sulla pandemia da SARS-Cov-2 e specificita' pediatrica, che si e' svolta nei giorni scorsi presso l'auditorium del ministero della Salute, alla presenza della sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa.
Il testo si colloca nell'ambito della stretta collaborazione fra Aopi e Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ed e' stato coordinato dal comitato scientifico di Aopi. Il dociumento mette nero su bianco dodici proposte per coordinare interventi tempestivi al fine di gestire la fase attuale e le successive 'alla luce della ripresa delle scuole- prosegue Petralia- e della stagione autunnale. Cerchiamo cosi' di risolvere le difficolta' nei problemi di tracciatura. Il volume e' offerto alla comunita' sanitaria e agli operatori sanitari del nostro Paese per trovare delle sinergie e delle risposte di sistema. Lo spirito di servizio ci ha portati a raccontare e a proporre'.
Per consolidare quanto fatto finora e sviluppare le nuove progettualita' che consentiranno di affrontare il futuro prossimo con maggiore sicurezza, 'Aopi propone al governo- prosegue il presidente Petralia- di destinare una quota dell'investimento straordinario per il Ssn alla costruzione di un fondo ad hoc per gli ospedali pediatrici, dedicato all'innovazione e al sostegno dei setting specifici pediatrici. Tale fondo rappresenta il riconoscimento del valore di tale specificita', oltre a consentire un decisivo avanzamento nella qualita' delle cure e dell'assistenza. Una volta definito, verra' declinato in progettualita' operative da concordare a livello nazionale e regionale che, aldila' dell'emergenza Covid-19, consentiranno di far evolvere le cure pediatriche verso un nuovo modello di sviluppo' conclude Petralia.
Il percorso che vede collaborare Fiaso e Aopi 'nasce in fasi diverse perche' sono due associazioni differenti. Oggi, con questo libro, dimostrano il vantaggio di lavorare insieme'.
Prende cosi' la parola Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso, pronto a puntare l'attenzione sull'aspetto manageriale di Fiaso 'quale luogo dove raccontare la rappresentanza di 170 aziende in 21 regioni italiane. Abbiamo costruito dal 1995 in poi una classe manageriale che adesso si qualifica con una logica aziendale che ha visto nel middle management una rapida evoluzione'. Lo stress test avuto col Covid conferma che 'questa era una parte vincente- spiega Ripa di Meana- ovvero la possibilita' di prendere decisioni rapide ed efficaci per trasformare interi ospedali, stravolgere interi settori dell'amministrazione sanitaria e dei servizi'. Tutto cio' e' stato 'possibile perche' esisteva una cultura manageriale messa al servizio del sistema pediatrico attraverso la collaborazione con Aopi'. Ormai, secondo il presidente Fiaso, 'i modelli organizzativi modificati dal Covid non devono tornare come prima. Parlare di 'integrazione ospedale-territorio' e' quindi superfluo- precisa il manager- perche' e' stata realizzata nei fatti e si ritrova in tutta la nostra esperienza aziendale'.
Il position paper e' frutto di una scommessa fatta anche all'interno di Aopi. 'All'inizio la pandemia Covid-19 e' stata vissuta come qualcosa che non riguardava i bambini, mentre non e' una malattia banale in ambito pediatrico- continua Gianluigi Scannapieco, presidente del comitato scientifico Aopi- anche se meno del 3% sono stati i casi registrati in eta' pediatrica e ancora meno nelle fasce piu' piccole. I 2/3 dei positivi lo erano in modo sintomatico ma con una mortalita' bassissima. Il Covid-19 e' poi diventato un qualcosa di sommerso negli adolescenti, che sono stati i piu' colpiti in questa estate'.
Gli ambiti da attenzionare in eta' pediatrica, continua Scannapieco, sono due: 'I serbatoi da cui si diffonde il virus nelle famiglie, in particolare con la riapertura delle scuole; e la specificita' pediatrica, ovvero come si calano gli stessi problemi degli adulti anche nei bambini e negli adolescenti'. Il position paper risponde, infatti, a questa domanda: 'Come hanno reagito gli ospedali pediatrici e la Pediatria italiana alla pandemia Covid-19?' 'Attraverso l'individuazione di percorsi dedicati- continua Scannapieco- con attenzione al distanziamento e al triage per impedire al virus di entrare negli ospedali.
Perche' e' importante tener fuori la patologia dagli ospedali, tanto che i pronto soccorso pediatrici hanno visto crollare gli accessi e a questa diminuzione non e' corrisposto un aumento di patologia'.
Punto dolente, secondo l'esponente Aopi, e' pero' l'aver 'tralasciato le patologie non Covid e le vaccinazioni. Adesso un grande sforzo sara' destinato nel recuperare il non fatto'. Non da ultimo il dato che 'le pediatrie non curano i bambini, ma prendono in carico le famiglie e che quindi occorre raddoppiare le misure di precauzione'. Questo documento si pone, allora, come 'un punto di partenza per presentare proposte da implementare nel presente e attivare una spinta al cambiamento. Adesso siamo entrati in una fase impegnativa', termina Scannapieco.
Fiaso e Aopi hanno scritto un quaderno importante, frutto di un lavoro corale che si concretizza come uno 'straordinario storytelling raccontato da 16 differenti territori, quale rete di eccellenza unica nel paese', aggiunge Nicola Pinelli, segretario scientifico del comitato Aopi e direttore Fiaso.
Dodici le proposte concrete avanzate dal documento, da realizzare in ambito ospedaliero e territoriale.
Cinque le proposte a livello ospedaliero: - Identificare e separare: differenziare e mettere in sicurezza tempestivamente i percorsi attraverso un sistema stabile di pre-triage; - Riorganizzare e rendere flessibile la dotazione e l'organizzazione ospedaliera. L'offerta di letti adeguati in regime ordinario o di area critica deve essere modulabile in base alla domanda, permettendo percorsi Covid distinti. È necessario riorganizzare la disponibilita' dei posti letto di area intensiva e semi intensiva, cosi' che siano fruibili sia in regime ordinario che in regime di trattamento infettivologico. Il personale sanitario dovra' essere flessibile e rispondere prontamente per essere impiegato in terapia intensiva o semi-intensiva, per questo saranno pensati corsi periodici e aggiornamenti sul campo; - Mantenere in funzione i percorsi dedicati ai pazienti 'possibili Covid-19' per garantire l'assenza di circolazione intraospedaliera del contagio; - Potenziare la rete Ospedale-Territorio per l'utilizzo ottimale dei posti letto pediatrici, sia in termini di appropriatezza del ricorso alle cure ospedaliere che di flessibilita' nella programmazione; - Prendere in carico gli effetti della pandemia sui pazienti non affetti da Covid-19: riduzione degli accesi al Pronto soccorso, rinvio delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche, allungamento delle liste di attesa, vaccinazioni, ecc..
Sette le proposte relative alla presa in carico globale del bambino e della famiglia e l'interazione con il 'Territorio': - Implementare forme organizzative (come ad esempio Aggregazioni Funzionali Territoriali e Case della salute) che attraverso equipe miste con specialisti possano gestire le domande di salute, evitando un inappropriato ricorso al pronto soccorso e al ricovero ospedaliero; - Sviluppare la telemedicina per incrementare le connessioni a distanza fra colleghi e con i pazienti, attraverso lo sviluppo dell'attivita' di televisita/teleconferenza, e l'impiego di strumenti digitali per gestire in via informatica i percorsi assistenziali; - Presidiare le necessita' assistenziali specifiche del bambino e della famiglia per definire i criteri per la permanenza in ospedale dei genitori o familiari per evitare che limitazioni delle visite e dei caregiver possano creare problemi al ricovero o disagio sociale; - Coinvolgere il Pediatra di Famiglia e il Medico di Medicina Generale per contenere gli accessi non appropriati al pronto soccorso, grazie alla gestione diretta, anche tramite teleconsulto, dei pazienti, nell'ambito di protocolli condivisi, con il supporto dell'ospedale di riferimento; - Definire e gestire PDTA condivisi sia per pazienti acuti che quelli cronico-complessi con un giusto equilibrio tra alta specializzazione e prossimita' delle cure; - Avviare interventi psicosociali per promuovere la resilienza e ridurre l'angoscia dei piu' piccoli, facilitando la ricerca di strategie di doping adattive finalizzate a contrastare e diminuire la successiva probabilita' di insorgenza di manifestazioni comportamentali, emotive e cognitive a deriva psicopatologica; - Infine, contribuire con gli altri partner istituzionali, in primis il Ministero dell'Istruzione, ad affrontare e risolvere il complesso problema della riapertura in sicurezza delle scuole.
(Wel/ Dire)