"Necessario continuare attivita' clinica e formazione all'estero"
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 27 nov. - Nel corso della prima fase della pandemia, "c'e' stato un cambio di incarichi. Gli specializzandi degli anni IV e V hanno iniziato a lavorare in piena autonomia con assegnazioni di incarichi formali con contratti. Tutto questo va regolamentato". A porre l'accento sulla necessita' di tutele e' Monica Malamisura, past president dell'Osservatorio Nazionale Specializzandi Pediatria (Onsp), che affrontera' il tema nel corso del congresso straordinario digitale 'La pediatria italiana e la pandemia da Sars-Cov-2', organizzato dalla Societa' italiana di pediatria (Sip) e in programma il 27 e 28 novembre.
Guardando al post emergenza Malamisura sottolinea che "occorreranno chiarimenti sugli aspetti normativi, assicurativi e delle responsabilita' previsti nei contratti che gli specializzandi firmano, perche' siamo prima di tutto dei medici in formazione specialistica- dice- e quindi l'aspetto formativo non deve mai essere abbandonato". Anche per gli specializzandi in medicina c'e' stata una fase in cui l'attivita' didattica e' proseguita in digitale con "un riscontro positivo, ma- sottolinea la specializzanda- devono proseguire l'attivita' clinica e la formazione estera". Per l'estero, infatti, "i periodi di formazione sono stati sospesi o ridotti- spiega Malamisura- e ci auguriamo invece che possano riprendere o proseguire nel rispetto delle norme di sicurezza". "Come per tutti ci sono state modifiche della quotidianita' delle scuole di specializzazione- prosegue il medico- si sono ridotte le attivita' cliniche e di formazione, ma allo stesso tempo c'e' stata la voglia di andare avanti e anche di reinventarci. Quindi nonostante la riduzione dell'attivita' clinica, c'e' stata una leggera implementazione dell'attivita' di ricerca. Gli specializzandi sono stati impiegati anche in altre funzioni e hanno prestato soccorso pure nei reparti Covid degli adulti, su base volontaria". In questa attivita', tiene a specificare Malamisura, "la maggior parte di noi non e' stato contagiato, abbiamo registrato all'incirca un solo caso per ogni scuola di formazione. Questo- ribadisce- e' l'indice che e' stato ben compreso come gestire i pazienti e come utilizzare i dispositivi di protezione individuale, all'inizio non sempre disponibili. Nonostante tutto abbiamo garantito la sicurezza e ci siamo protetti".
Facendo un bilancio di questi mesi, la specializzanda conclude: "Sono stati duri e hanno colpito la formazione dei medici specializzandi. Il Covid ha segnato una linea di demarcazione tra il prima e il dopo, ma non dobbiamo lasciarci segnare in modo negativo. Dobbiamo prendere il meglio dalla situazione e migliorare alcuni aspetti".
(Wel/ Dire)