Roma, 27 mar. - In questi giorni di emergenza l'uso dei disinfettati per proteggerci dall'infezione da coronavirus e' cresciuto vertiginosamente. In alcuni casi, pero', il tentativo di fermare il virus ha indotto comportamenti pericolosi. Il Centro Antiveleni dell'Ospedale Niguarda, tra i piu' importanti riferimenti italiani per la diagnosi e il trattamento di intossicazioni acute con oltre 50 anni di attivita', lancia l'allarme. Dall'inizio dell'emergenza, infatti, le richieste di consulenza per intossicazione da disinfettati e' aumentata circa del 65%, e fino al 135% nella fascia di eta' inferiore ai 5 anni.
Cosa succede nelle nostre case? "C'e' chi seguendo tutorial online e 'ricette fai da te', prepara miscele di sostanze chimiche non compatibili tra loro- spiega Franca Davanzo, Direttore del Centro Antiveleni di Niguarda- Chi imbeve le mascherine con quantita' eccessive e poi le indossa, inalando un elevato dosaggio di sostanze chimiche. C'e' anche chi, e sono purtroppo i casi piu' frequenti, riempie la casa di bottiglie di disinfettati commerciali o preparati artigianalmente, e li lascia, magari in bottigliette non etichettate, alla portata dei bambini. E proprio loro risultano i piu' esposti, l'incremento delle intossicazioni pediatriche e' infatti del 135%. Proprio per loro dobbiamo prestare la massima attenzione, i piu' piccoli infatti trovano in casa questi contenitori non custoditi e li ingeriscono accidentalmente". In questi casi valgono le raccomandazioni di sempre: non lasciare i contenitori dei prodotti alla portata dei bambini e in caso di ingestione prima di recarsi in pronto soccorso e' bene chiamare il centro antiveleni allo 02 66 10 10 29. In questo modo la gestione telefonica dell'emergenza consente di capire se e' necessario o meno un successivo accesso al pronto soccorso.
(Red/ Dire)