Da sincope a crisi convulsive, Verrotti (Univaq): No visite sbrigative
Roma, 13 mar. - Tra il 12 e il 15% degli accessi nei Pronto Soccorso pediatrici riguardano le emergenze neurologiche" nei piu' piccoli.
"Rappresenta una percentuale ragguardevole che deve rendere la misura della valenza e l'importanza di questo problema". A parlarne con la Dire e' Alberto Verrotti, direttore della clinica pediatrica e professore di Pediatria all'Universita' degli studi dell'Aquila (Univaq).
Tra le emergenze piu' frequenti sotto il quadro neurologico si annoverano "la perdita di coscienza, sincope o lipotimia, del bambino che arriva in ospedale a seguito di uno svenimento. Poi ci sono le crisi convulsive in corso di febbre e quelle epilettiche vere e proprie". Senza dimenticare, illustra il professore, "gli attacchi di cefalea e l'emicrania ad esordio improvviso".
Nel caso di un'emergenza neurologica che interessi un minore, dunque, la raccomandazione dello specialista e' "inquadrare subito il bambino e individuare di che urgenza si tratta.
Raccogliere rapidamente un'anamnesi e una storia clinica, individuare qual e' l'evento che ha scatenato la situazione, per poi operare un esame obiettivo che indirizzi verso una diagnosi".
Il rischio maggiore, infatti, "e' che il bambino non venga subito inquadrato per un problema neurologico, e si trascuri un po' la problematica di base. Talvolta- continua Verrotti- si rimanda a casa il bambino in maniera sbrigativa, senza i dovuti approfondimenti". Il pericolo per il minore in questo caso e' che "l'episodio si ripresenti anche in una situazione piu' grave".
Per arrivare ad "una gestione costruttiva e rapida delle emergenze", Verrotti propone tre consigli pratici: "È molto importante prestare attenzione, fare approfondimenti ed esami almeno di primo livello. Bisogna essere sicuri- conclude il professore- che il disturbo della coscienza sperimentato non sia una spia per qualcos'altro. Non deve essere sottovalutato".
(Wel/ Dire)